Spuntano novità sul fronte AstraZeneca riguardante le dosi di vaccino. L’azienda impone per l’Italia un nuovo obiettivo: 5 milioni di dosi entro marzo.
C’è grandissima delusione sul fronte vaccino per l’Italia e l’Europa intera, con AstraZeneca che ha annunciato di aver dimezzato le dosi del siero fino alla fine del mese. Una decisione che ha provocato non poco malumore, specialemente dopo il minor numero di dosi inviate sia da Pfizer/BionTech che da Moderna. Nonostante ciò l’azienda anglo-svedese ha cercato di imporsi degli obiettivi per il mese di marzo, comunicando le dosi paese per paese.
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Per questa settimana, in Italia arriveranno circa 1,5 milioni di dosi, ma il vero obiettivo è superare le cinque milioni di dosi entro la fine del mese di marzo. Questo almeno è quanto dichiarato dall’azienda in riferimento alle consegne di vaccino destinate al Paese. La dichiarazione arriva attraverso una nota rilasciata da una filiale italiana. Inoltre l’azienda ha informato che le data di consegna, la frequenza e il volume possono variare a seconda delle tempistiche del controllo qualità.
Vaccino AstraZeneca, tante novità dall’azienda: “Continuiamo ad aggiornare il programma di consegna”
Nel lungo comunicato rilasciato attraverso una delle filiali italiane, l’azienda annuncia che è in continuo aggiornamento il calendario di consegna, con continue informazioni passate sia alla Commissione Europea che il commissario Domenico Arcuri. Inoltre l’pbiettivo di AstraZeneca, adesso, è quello di rispettare il contratto stanziato con l’Unione Europea. La stessa azienda ha poi affermato che al momento non è ancora possibile fare previsioni per il secono trimestre.
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Infine l’azienda anglo-svedese ha voluto precisare che il contratto con l’Ue è stato siglato nel 2020, quando non era ancora possibile fare una previsione delle dosi in arrivo nel primo lotto. Inoltre adesso AstraZeneca afferma che tutto dipende anche dalla capacità di produzione dei impianti di produzione di un vaccino ad alta complessità biologica che non era stato mai prodotto. A questo si aggiunge anche la bassa produttività degli stabilimenti europei, proprio per questo motivo ci sono forti dubbi sulle dosi in arrivo a marzo.
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