Cashback, il 1 marzo i rimborsi del periodo sperimentale di Natale: creata piattaforma per i reclami fino a giugno
Per chi dall’8 al 31 dicembre 2020 dopo la registrazione sull’app IO ha effettuato almeno 10 transazioni con la carta, il 1 marzo potrebbe trovare una piacevole sorpresa sul proprio estratto conto con i primi rimborsi del piano cashback.
Il primo rimborso riguarda 3 milioni e 200 mila cittadini ed è del 10%, è pari al 222 milioni circa, ossia mediamente 69 euro a testa. Il programma voluto dal precedente Presidente del Consiglio per combattere l’evasione fiscale, però, fa torcere il naso a qualcuno poco convinto della sua efficacia.
Il nuovo governo infatti potrebbe bloccare il piano già dal 2022 e risparmiare circa un miliardo e mezzo. Attualmente sono 7,6 milioni i cittadini che hanno aderito al cashback.
La Confap, la società che gestisce i rimborsi, ha predisposto un portale per i reclami da effettuare entro il 29 giugno. Sono tanti infatti i cittadini al quali non risultano dei pagamenti effettuati.
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Cashback, a rischio il super bonus
Il super bonus di 1500 euro è però a rischio a causa dei furbetti. Viene erogato ogni sei mesi e non riguarda la cifra ma il numero di pagamenti elettronici. La questione è stata sollevata in particolare dai gestori dei distributori di benzina.
Alcuni cittadini hanno pensato di effettuare più di una transazione con piccole cifre in modo da farne risultare tante, scalare la classifica che premia i primi 100mila, e spendere comunque comunque serve. Il tutto, è bene ricordarlo, è legale.
In pratica la spesa di pochi euro vale come quella di centinaia, ciò che conta per entrare nel primi 100mila è il numero di pagamenti. E così molti per rifornirsi ad esempio con 20 euro di benzina effettuano l’operazione tante volte, frazionando la cifra.
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Non è escluso dunque che mentre si studierà un nuovo algoritmo per individuare le micro-transizioni, il piano del 1500 euro potrebbe essere sospeso o dirottato su altro come tutto il programma cashback visto che anche all’interno della maggioranza di governo qualcuno pensa di poter utilizzare diversamente questi soldi.
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