Il critico musicale Paolo Isotta è morto a Napoli all’età di 70 anni. Una lunga e appassionata carriera, era anche musicologo e scrittore.
Paolo Isotta è morto nella sua abitazione in corso Vittorio Emanuele a Napoli. Una perdita improvvisa: critico musicale per oltre quarant’anni, ma anche scrittore, musicologo e soprattutto musicista. I suoi studi di pianoforte gli valsero nel 1971 una cattedra come professore straordinario al Conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria, poi divenne ordinario a Torino e in seguito a Napoli. Nel gennaio del 2019 il partenopeo Conservatorio di Musica “San Pietro a Majella” lo aveva nominato Professore Emerito.
Fu critico musicale a partire dal 1974, quando esordì sulle colonne de Il Giornale di Indro Montanelli. Dopo alcuni anni nasce la collaborazione più che trentennale con il Corriere della Sera. Nel 2015 l’addio al quotidiano milanese, da cui si congedò con una lettera rivolta ai lettori: “Torno a essere un musicista e null’altro che questo. Col presente articolo si chiude la mia attività di critico musicale svolta per più di quarantadue anni”. Successivamente ha scritto per Il Fatto Quotidiano e Libero.
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Paolo Isotta muore a Napoli: aveva 70 anni
Paolo Isotta era nato il 18 ottobre del 1950 a Napoli. “Musicista colto e raffinato, scrittore dallo stile brillante d’altri tempi, critico severo nei giudizi, appassionato negli elogi e implacabile nelle stroncature” così viene ritratto dall’agenzia Ansa, che ne dà notizia della scomparsa.
Oltre che giornalista critico musicale e musicologo, Isotta è stato anche scrittore. 30 saggi pubblicati, gran parte a partire dal 2014, l’ultimo nel 2020. Nel 2006 ha ricevuto la medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte.
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