Covid Campania, c’è il rischio zona arancione. Non escluso il mantenimento del colore giallo ma con aree con misure più stringenti
Ore di attesa per i cittadini campani. Nelle prossime ore potrebbero dire addio alla zona gialla e diventare zona arancione dove le regole sono più stringenti per gli spostamenti. Il governatore De Luca aveva lanciato l’allarme in vista di San Valentino e del Carnevale.
Aveva commentato negativamente le scene viste lo scorso weekend dove sul lungomare di Napoli molte persone hanno passeggiato soprattutto nella giornata di sabato dove il buon tempo ha fatto da complice.
Le alternative sono varie. Ieri la Regione ha diffuso la relazione dell’Unità di crisi realizzato dopo la riunione del 9 febbraio dove è stato spiegato che con il sistema “Alert” alcuni Comuni, Province o macro zone della regione possono essere attenzionate e prendere misure più restrittive con la zona rossa. Nella relazioni era stato fatto l’esempio della città di Mondragone che in estate era andata nel massimo colore di allerta, sostenendo che i risultati ottenuti sono stati ottimi.
A preoccupare è anche la situazione delle scuole. Sono stati individuati 29 focolai e cresce anche il numero di contagi nella popolazione di età scolastica.
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Covid Campania, i Comuni a maggiore rischio
Già precedentemente alla pubblicazione della relazione di ieri l’Unità di crisi aveva invitato Prefetti a sindaci a non escludere il ritorno alla didattica a distanza.
Preoccupano anche i dati di accesso alle terapie intensive. In tutta la regione sono occupati il 58% dei posti a disposizioni e in alcune province la situazione è più pericolosa. È il caso di Avellino dove si è raggiunto il 71%.
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Sono stati indicati anche alcuni Comuni dove il rischio è maggiore. Nel Napoletano ci sono alcuni tra i più numerosi come Castellammare di Stabia, Pompei, Torre Annunziata, Torre del Greco e Portici. Nel Casertano tra i vari c’è San Prisco e San Marco Evangelista mentre nelle province si Benevento, Avellino e Salerno si segnalano Montesarchio, Atripalda e Eboli.
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