Covid Campania, 29 focolai nelle scuole. L’allarme dell’Unità di crisi che pubblica la relazione dell’ultima riunione
L’Unità di Crisi della Regione Campania ha pubblicato una nota in merito alla riunione che ha tenuto due giorni fa, il 9 febbraio. La relazione, approvata all’unanimità dai componenti dell’Unità, riporta un aumento della diffusione del virus Covid nella fascia di popolazione di età scolastica, “in preoccupante aumento”, di legge nella relazione.
Già ieri l’Unità di Crisi aveva scritto ai prefetti e ai sindaci della Regione riportando i dati dei nuovi contagi e soprattutto invitando i primi cittadini a ripensare di predisporre la didattica a distanza per le scuole almeno fino a fine febbraio.
È stato elaborato un sistema di “alert”, un’organizzazione previsionale il sui obiettivo è individuare Comuni, Province o comunque aree più grandi dove l’incidenza dei contagi possa essere particolarmente pericolosa.
Questo sistema servirà per mettere il allarme alcune zone e nel caso far prendere decisioni in senso restrittivo per alcuni territori. Già nella comunicazione di oggi l’Unità di crisi ha segnalato alcuni Comuni dove i dati forniscono un quadro più preoccupante.
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Covid Campania, Unità di crisi: “Ottimi risultati dalla chiusura di Mondragone”
I focolai scolastici individuati dall’Unità di Crisi sono 29, due in ambito ospedaliero, uno nelle carcere ed uno in un istituto religioso. Altro elemento preoccupante sono gli accessi in terapia intensiva di casi sintomatici. In tutta la regione sono occupati il 58.20% dei posti. La Provincia di Avellino arriva quasi al 71% mentre quella di Salerno è al 75%. Nella provincia di Napoli su 91 posti in terapia intensiva, 48 sono occupati.
Come a livello nazionale preoccupano poi la diffusione delle cosiddette varianti (l’Unità di crisi cita l’inglese, la brasiliana e la Sudafricana). Da ieri sulla piattaforma regionale sarà possibile per prenotare il vaccino per il personale scolastico, docente e non.
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Nel sistema di “alert” si guarda con benevolenza a chiusure mirati. L’Unità di crisi sottolinea che dopo un anno di pandemia, Comuni, Province e Regioni si “possono considerare possono considerarsi parte di un sistema aperto”. Il locale può influenzare il globale e pertanto si fa l’esempio della chiusura della città di Mondragone che ha dato “ottimi risultati”.
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