Coronavirus Italia, il bollettino di oggi 9 febbraio: contagi, positivi, guariti e morti a livello nazionale nelle ultime 24 ore.
Report vaccini anti Covid aggiornato ad oggi 9 febbraio. Il totale delle somministrazioni in Italia ha raggiunto quota 2.659.849. Le persone vaccinate che hanno ricevuto sia la prima che la seconda dose sono 1.194.795. Il 92.0% delle dosi finora consegnate al nostro Paese sono state somministrate. Percentuali altissime in quasi tutte le Regioni italiane, che superano anche il 100% in alcuni territori. Secondo l’aggiornamento del piano vaccinale, i primi ad essere vaccinati nella fase 2, indipendentemente dall’età, saranno i soggetti con patologie “particolarmente critiche” in relazione al “tasso di letalità associata al Covid-19”.
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Coronavirus Italia, il bollettino di oggi: 10.630 contagi, 422 morti, 15.827 guariti. 274.263 tamponi effettuati nelle ultime ventiquattro ore, il tasso di positività è in leggero calo: 3,9% (-1,6%).
+0 terapie intensive | -15 ricoveri
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Farmaci e vaccini funzionano anche sulle varianti? L’Istituto Superiore di Sanità risponde: “Al momento i vaccini sembrano essere pienamente efficaci sulla variante inglese, mentre per quella sudafricana e quella brasiliana potrebbe esserci una diminuzione nell’efficacia. Per quanto riguarda i farmaci in uso e in sperimentazione non ci sono ancora evidenze definitive in un senso o nell’altro; tuttavia alcuni articoli preliminari indicano che alcuni anticorpi monoclonali attualmente in sviluppo potrebbero perdere efficacia. I produttori di vaccini stanno anche cercando di studiare richiami vaccinali per migliorare la protezione contro le future varianti”.
Al momento sono tre le varianti che vengono attentamente monitorate e che prendono il nome dal luogo dove sono state osservate per la prima volta. In tutti e tre i casi il virus presenta delle mutazioni sulla cosiddetta proteina ‘spike’, che è quella con cui il virus ‘si attacca’ alla cellula.
La ‘variante inglese’ (VOC 202012/01): isolata per la prima volta nel settembre 2020 in Gran Bretagna, mentre in Europa il primo caso rilevato risale al 9 novembre 2020. È monitorata perché ha una trasmissibilità più elevata, ipotizzata anche un maggiore patogenicità, ma al momento non sono emerse evidenze di un effetto negativo sull’efficacia dei vaccini.
La ‘variante sudafricana’ (501 Y.V2): isolata per la prima volta nell’ottobre 2020 in Sud Africa, mentre in Europa il primo caso rilevato risale al 28 dicembre 2020. È monitorata perché ha una trasmissibilità più elevata, e perché dai primi studi sembra che possa diminuire l’efficacia del vaccino. Si studia se possa causare un maggior numero di reinfezioni in soggetti già guariti da COVID-19.
La ‘variante brasiliana’ (P.1): isolata per la prima volta nel gennaio 2021 in Brasile e Giappone. Alla data del 25 gennaio 2021 è stata segnalata in 8 paesi, compresa l’Italia. È monitorata perché ha una trasmissibilità più elevata e perché dai primi studi sembra che possa diminuire l’efficacia del vaccino. Si studia se possa causare un maggior numero di reinfezioni in soggetti già guariti da COVID-19.
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