Uno studio dei ricercatori britannici conferma come il vaccino di AstraZeneca riduca la trasmissione del Covid del 67%: andiamo a vedere tutti i numeri.
Continuano ad arrivare notizie entusiasmanti sul vaccino di AstraZeneca e stando agli ultimi il farmaco sarebbe efficace anche a ridurre la trasmissione del Covid-19. Infatti i dati riportano una riduzione del 65% della diffusione del Coronavirus con il farmaco ottenuto tra Oxford e Pomezia. A compiere lo studio ci hanno pensato proprio un gruppo di ricercatori britannici. Infatti il gruppo di ricercatori è il primo a documentare l’utilità di un vaccino contro i contagi.
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I ricercatori britannici sono riusciti ad estrapolare il dato grazie a dei tamponi settimanali su un gruppo di pazienti che hanno accettato di partecipare alla ricerca. Tra le persone vaccinate è risultato che ne esce fuori è che la riduzione della trasmissibilità sale al 67%. Così lo studio conferma la riduzione di due terzi dei casi con il farmaco di AstraZeneca. Inoltre a breve dovrebbero essere pubblicati i dati della ricerca su una rivista specializzata.
Vaccino AstraZeneca, i dati entusiasmano il ministro Hancock: “Ottimi risultati”
I dati hanno sorpreso un pò tutti, soprattutto a causa del grande scetticismo che vagava sui dati del farmaco di AstraZeneca. Infatti sulla ricerca britannica è intervenuto anche il Ministro della Sanità britannico, Matt Hancock definendo ottimi i risultati dello studio. Inoltre Hancock ha aggiunto che questo dovrebbe rassicurare tutti sull’efficacia di questo vaccino, che permette anche di non trasmettere il virus agli altri.
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Una ricerca a dir poco rivoluzionaria, visto che nessuno aveva mai testato l’effetto del vaccino sulla trasmissione del virus. Infatti stando ai dati pubblicati dai ricercatori brittanici, monitorando le persone in esame per i tre mesi successivi all’inoculazione, il vaccino è efficace al 76% nel prevenire di contrarre il virus con una singola dose. Adesso si attende solamente una ricerca del genere anche sui vaccini di Pfizer/BionTech e Moderna, i primi ad essere approvati dall’Ue.
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