La commissione Ue decide di pubblicare il contratto con AstraZeneca per il vaccino. Per Ursula Von der Leyen i vincoli all’azienda sono chiarissimi.
La commissione dell’Ue ha pubblicato il controverso contratto con AstraZeneca per la fornitura del vaccino contro il Covid-19. L’azienda ha così deciso di pubblicare il contratto dopo le richieste assillanti dell’Unione Europea. L’obiettivo è fornire maggiore trasparenza ai cittadini europei per quanto sta succedendo. Nel prossimo futuro la Commissione si augura di poter pubblicare tutti i contratti stabili per l’acquisto del vaccino.
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Ovviamente dopo aver pubblicato il contratto, l’Unione Europea ha reso noto che gli ordini vincolanti sono chiarissimi. A sostenterelo c’è anche la presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen. Infatti durante un intervento alla radio tedesca Deutschlandfunk, la leader ha messo in risalto il massimo impegno firmato da AstraZeneca, durante la sperimentazione del siero immunizzante.
Infatti la Von der Leyen ha continuato a chiedere spiegazioni sul ritardo delle consegne. Come riporta la presidente, erano previste quantità da consegnare a dicembre e nei primi tre trimestri del 2021. Inoltre nell’occhio del ciclone ci sarebbero finiti quattro nuclei di produzione situati in Gran Bretagna. Andiamo quindi a vedere tutte le novità emerse dal documento firmato dalla casa farmaceutica.
Il contratto pubblicato dall’Unione Europea fa capire come AstraZeneca sia vincolata non solo dal punto di vista dei mezzi, da attivarsi per lo sviluppo e la prodozione del vaccino, ma anche l’obbligazione di risultato nella consegna dei sieri ai paesi dell’Unione Europea. Una situazione a dir poco complicata, con l’approvazione del farmaco che era prevista per questo venerdì 29 gennaio, ma che al momento non c’è alcuna ufficialità.
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Inoltre una fonte europea ha negato la priorità di distribuzione ai paesi dell’Ue rispetto alle altre nazioni. Infatti ai microfoni, la fonte nega con forza: “Non negoziamo in questo modo, vogliamo solo le dosi per noi“. Poi il funzionario ha aggiunto: “Ci siamo accordati per averne un numero molto alto perché saremmo molto felici di condividere le dosi extra con coloro che non hanno avuto la stessa possibilità di negoziare“.
Il cavillo del contratto tra Ue e AstraZeneca sta proprio nella definizione di “best reasonable effort” ossia l’impegno massimo possibile dell’azienda nei confronti dell’Unione Europeo. Stando al funzionario europeo, questa definizione dovrebbe essere uno standard legale oggettivo. Mentre invece AstraZeneca continua a giudicare questa parte del contratto soggettivamente.
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