Il vaccino di AstraZeneca potrebbe essere approvato tra meno di 48 ore. L’Ente del farmaco europeo, però, esclude una fascia d’età per mancanza di dati.
Venerdì è il giorno dell’approvazione da parte dell’Ema per il vaccino di AstraZeneca, discusso e pronto ad arrivare tra mille incognite. Infatti una nuova tegola potrebbe arrivare per l’azienda, con il siero che sarà autorizzato solamente per under 65. La decisione è dovuta proprio alla mancanza di dati per l’approvazione anche per coloro che hanno un’età al di sopra dei 65 anni.
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A confermare l’indiscrezione ci ha pensato la direttrice dell’Ema, Emer Cooke. Infatti proprio la Cooke ha testimoniato che l’approvazione per gli over 65 sarà rimandata a causa di un ridotto numero di dati sulle persone anziane. Inoltre il comitato scientifico dell’agenzia del farmaco europea sta analizzando quale ripercussioni possa avere il siero proprio sulla fascia di popolazione più a rischio. Andiamo quindi a vedere la risposta della casa farmaceutica.
Vaccino AstraZeneca, Cooke rassicura tutti: “Iter normale per qualsiasi immunizzante”
Nonostante i numerosi dubbi sul siero prodotto tra Oxford e Pomezia, la stessa direttrice dell’Ema ha cercato di rassicurare tutti. Infatti Emer Cooke ha affermato che questo è un iter normalissimo per quanto riguarda un vaccino. La direttrice dell’EMa ha poi ribadito che con molte probabilità ci sarà un’autorizzazione che si concentrerà per esempio soltanto su un determinato gruppo di età.
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L’Ema ha ribadito che la cosa più importante è la trasparenza sui dati, specialmente per prendere la decisione giusta su una delle armi contro il Covid-19. Un caso che era spuntato già in Germania, dove si era sollevato il dubbio sull’efficacia del farmaco sugli anziani. Infatti stando al quotidiano Handelsblatt, l’efficacia del farmaco sugli anziani è solamente dell’8%.
Ma non è mancata la risposta dell’azienda. Con un comunicato, AstraZeneca ha affermato che i dati pubblicati sono completamente errati. Infatti in merito l’ad di AstraZeneca, Pascal Soriot, ha concluso affermando: “A novembre, abbiamo pubblicato i dati su The Lancet che dimostrano che gli anziani hanno mostrato forti risposte immunitarie al vaccino, con il 100 per cento degli anziani che generavano anticorpi specifici dopo la seconda dose“.