Vaccino Pfizer, richiamo a rischio per 54mila abitanti: tra tagli e ritardi

La Pfizer ha creato non pochi pronlemi con la mancata consegna del 29% di dosi del vaccino. Ad oggi circa 54mila abitatanti a rischio per il richiamo.

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Il ritardo della multinazionale americana crea problemi all’Italia (Getty Images)

Cresce la furia dell’Italia sulla mancata distribuzione del vaccino da parte di Pfizer. La multinazionale americana, infatti, ha consegnato il 29% in meno delle dosi previste ed ha comunicato un nuovo ritardo al paese italiano, con il Commissario Domenico Arcuri pronto a procedere per vie legali. Una situazione ricca di ritardi e tagli, che rischia di mettere a rischio la dose di richiamo per 54mila italiani.

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Un buco che rischia seriamente di compromettere l’ottima campagna vaccinale italiana, proprio per questo motivo i rapporti con l’azienda americana stanno diventando sempre più difficili. Una situazione che potrebbe essere sbloccata solo per vie parallele, il prossimo 29 gennaio, quando l’Ema deciderà se approvare o meno il vaccino di AstraZeneca. Infatti il farmaco prodotto tra Pomezia ed Oxford garantirebbe subito 40 milioni di dosi. Adesso Domenico Arcuri chiama in causa l’avvocatura dello Stato, pronto a prendere provvedimenti contro l’azienda.

Il commissario ha comunicato anche i dati, affermando: “Pfizer ha operato unilateralmente e senza preavviso una sostanziale riduzione delle dosi (da 562.770 a 397.800, il 29% in meno), secondo una logica né anticipata né condivisa con il commissario né con le Regioni“. Inoltre nelle prossime tre settimane ci sarà un ulteriore rallentamento, prima di un rafforzamento nella distribuzione previsto però solo a metà febbraio.

Vaccino Pfizer, il report del Commissario Arcuri: i numeri

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Tutti i numeri comunicati dal responsabile della campagna vaccinale (Getty Images)

Ma nonostante la riduzione di consegne di dosi, le vaccinazioni giornaliere dovrebbero essere comunque tante, circa 77.387 con il 30% di stock in magazzino. Al momento però preoccupa lo stallo delle comunicazioni con la stessa Pfizer. L’ultima comunicazione dell’azienda è datata 16 gennaio, quando il colosso americano ha comunicato la riduzione di consegna di dosi e ha comunicato inoltre che a partire dalla settimana del 25 gennaio si tornerà in linea agli accordi presi con l’Ue.

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L’accelerata avverrà però solamente a metà febbraio. Infatti proprio dal 15 febbrario dovrebbero essere consegnate più dosi, con i quantitativi disponibili aumenteranno. Ma proprio nella giornata di Pfizer ha comunicato alla struttura commissariale l’ennesimo ritardo. Infatti arriveranno solamente 53.820 delle 294.840 dosi previste. Ioltre se le Regioni somministrassero tutte le dosi disponibili, non ci sarebbero più sieri per permettere i richiami. Infatti all’appello mancherebbero 54.071 dosi, per questo adesso la necessità è la suddivisione delle dosi.

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