A Sondrio, alcuni parenti degli anziani si oppongono al vaccino anti-Covid. La Rsa così fa ricorso al giudice tutelare.
Le vaccinazioni contro il Covid-19 in Italia continuano, nonostante i continui ritardi di Pfizer, c’è ancora da risolvere la questione no-vax. Infatti proprio a causa di coloro contrari al vaccino anti-Covid, a Sondrio alcuni parenti degli anziani della Rsa hanno deciso di opporsi alla somministrazione del siero. Il direttore sanitario della casa, però decide di ricorrere a vie legali, come stabilito dalla legge del 5 gennaio scorso. Così la campagna vaccinale nelle Rsa finisce addirittura in tribunale, con la casa di riposto che si rivolge al giudice tutelare per fare ricorso.
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Stando ai dati riportati dalla Rsa di via Don Guanella nel capoluogo valtellinese, su 125 ospiti ben 115 hanno già ricevuto la prima dose. Insomma sono quasi tutti gli ospiti presenti che hanno ricevuto il vaccino, un grandissimo dato, se si pensa che i soli che non hanno ricevuto il siero è per il mancato consenso dei familiari. Andiamo quindi a vedere la presa di posizione di Carlo Fiori, direttore della Rsa.
Vaccino Covid, il direttore della Rsa non ci sta: pronto a rivolgersi al giudice
Dopo l’insistito rifiuto dei familiari il direttore sanitario della Rsa, Carlo Fiori, ha deciso di opporsi non rilevando giuste motivazioni alla scelta di non permettere il vaccino agli anziani. Così come stabilito dalla legge del 5 gennaio, il direttore ha deciso di ricorrere al giudice tutelare del Tribunale di Sondrio. Così sarà proprio il giudice a scegliere se avverrà o meno la somministrazione, analizzando le perplessità dei familiari.
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Infatti come prevede l’ultimo aggiornamento della normativa, in caso di incapacità di intende e di volere o di assenza o irreperibilità del tutore, sarà il personale medico della struttura ad assumere la responsabilità di amministratore di sostegno, nel limite del consenso al vaccino. Così solo dopo la scelta del Tribunale si deciderà se approvare o meno la somministrazione agli anziani.
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