Nuova chiusura per l’Edenlandia, stavolta causata dal Covid. Il parco divertimenti chiude i battenti, tra strascichi e polemiche.
Altra chiusura dolorosa per l’Edenlandia, con il luna park costretto a chiudere nuovamente i battenti a causa della pandemia da Covid-19. Per il parco divertimenti è la seconda chiusura dopo quella del 2011. Il più antico luna park d’Europa era stato riportato in vita dal gruppo New Edenlandia capitanato da Gianluca Vorzillo, dopo aver rilevato il parco nel 2018. A due anni e mezzo dalla nuova inaugurazione, però, il parco è pronto a chiudere nuovamente i battenti, proprio a causa del Coronavirus, che mette in ginocchio anche uno dei simboli del divertimento giovanile partenopeo.
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Una chiusura non solo inaspettata, ma anche contornata da diverse polemiche. Infatti dopo un’indagine è venuto a galla che a 30 dei 43 dipendenti avanzano dalle tre alle cinque mensilità. A portare a galla tutti gli strascichi ci ha pensato la Uilcom Campania. In un documento il sindacato afferma: “Sono in corso una serie di azioni legali, per recuperare i pagamenti che riguardano i mesi precedenti all’emergenza Covid. Una situazione che si trascina da tempo, con dipendenti che non hanno ricevuto le mensilità di un anno fa“. Andiamo quindi a vedere cosa c’è dietro alla chiusura del luna park oltre alla pandemia.
Ma stando al sindacato non ci sarebbero solamente pagamenti arretrati, ma anche delle discriminazioni sul rientro a lavoro di alcuni dipendenti. Per i dipendenti preoccupa anche la liquidazione di una delle società di Vorzillo. Sul caso Edenlandia è intervenuto anche il conisgliere comunale di Europa Verde, Francesco Borrelli, che afferma: “Seguiremo la vicenda da molto vicino, assicurandoci che gli stipendi dei dipendenti vengano onorati“.
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Proprio Gianluca Vorzillo, titolare del gruppo New Edenlandia, ha deciso di spiegare quanto accaduto. Infatti Vorzillo afferma che la chiusura è stata decisa il 25 ottobre a causa del dpcm, con la perdita di circa 3 milioni di euro provenienti dagli incassi. Inoltre sarebbero avanzati anche 1,5 milioni di debiti relativi alla rateizzazione dell’investimento iniziale. Inoltre l’imprenditore ha affermato che con i ristori è riuscito a pagare solamente una mensilità.
Proprio sugli stipendi, l’imprenditore ha dichiarato che restano da pagare settembre e una quota di ottobre per tutti i dipendenti in forza all’azienda. Per quanto riguarda altri dipendenti stagionali e cinque dipendenti storici, hanno deciso di procedere per vie legali. Per questo ha concluso Vorzillo dichiarando: “Il momento è difficile, ma insieme ai dipendenti che hanno volontà di portare avanti il progetto riusciremo ad andare avanti con grandi soddisfazioni“.
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