Modena, avanzano dei vaccini: così è stato evitato lo spreco

Dopo una giornata di vaccini a Modena, sono avanzate delle dosi. La mossa degli operatori evita lo spreco, ma infrange una norma importante. 

Modena vaccini
Il caso nel modenese (Getty Images)

Nella giornata di ieri, a Modena sono avanzate alcune dosi di vaccini anti-Covid della Pfizer/Biontech. Gli operatori sanitari, per evitare lo spreco, hanno così deciso di iniettarle a a figli e parenti. Il caso sarebbe scoppiato nell’unico centro vaccinale del comune di Boggiovara, dopo che gli stessi operatori avremmero provato ad iniettarli ad alcuni esperti del settore che ne avevano diritto, senza però trovare risposte positive.

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La direzione dell’Ausl però ha etichettato ciò come grave errore e nella giornata di ieri si è mossa per risalire ai responsabili. A riportare la notizia ci ha pensato la Gazzetta di Modena. A quanto pare senza la somministrazione ai parenti ed ai familiari, le dosi del vaccino andavano cestinate.

Proprio per questo motivo gli operatori hanno deciso di convocare i propri congiunti. Inoltre proprio uno degli operatori, dopo aver somministrato il vaccino alla figlia minorenne ha deciso di pubblicare le foto su internet. Ma andiamo a vedere perchè è scoppiato il caso a Modena e come avrebbero dovuto agire gli operatori.

Moderna, vaccini somministrati a congiunti: come dovevano agire gli operatori

Vaccini Modena
Come dovevano agire gli operatori nel modenese (getty images)

In queste ore i Carabinieri del Nas di Parma hanno avviato un’indagine sulla notizia delle dosi avanzate di vaccino Pfizer somministrate a congiunti. Gli accertamenti preliminari, infatti, hanno come obiettivo il capire come siano andati realmente i fatti. Solo in seguito le forze dell’ordine decideranno se ci sia stato qualcosa di perseguibile penalmente per quanto successo a Boggiovara. Anche l’Ausl modenese ha deciso che aprirà un’istruttoria.

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L’azienda sanitaria locale ha inoltre spiegato che c’è un protocollo da seguire quando rimangono delle dosi di vaccino. Come riporta il comunicato: “Quando rimangono alcune dosi già ricomposte, poiché la loro durata è di sole sei ore e non possono dunque essere utilizzate il giorno successivo, vengono contattati operatori sanitari che hanno dato la disponibilità a essere vaccinati al fine di non sprecare nessuna dose“.

Inoltre gli operatori sicuramente si sono mossi in buona fede nel somministrare le dosi ai propri congiunti per evitare lo spreco di un bene prezioso, ma la mossa ha infranto ogni norma. Gli altri professionisti, una volta saputo di quanto accaduto, hanno deciso di denunciare i fatti di Boggiovara, anche se la denuncia è arrivata solamente a vaccino somministrato. Così adesso spetterà ai Nas di Parma decidere se quanto accaduto sia classificabile come reato.

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