Nella serata di ieri si è svolto un Consiglio dei Ministri per decidere il nuovo dpcm per l’inizio di gennaio: scontro nella maggioranza.
Nella sera di ieri si è riunito il Consiglio dei Ministri. Intorno alle 22, a Palazzo Chigi, ha avuto luogo la riunione per discutere delle misure da adottare nella prima metà del mese di gennaio in relazione all’emergenza epidemica. Oltre a decretare i colori delle varie zone che, quindi, resteranno in vigore, c’era da sciogliere il nodo sulla scuola.
Per decretare quali regioni entreranno nelle varie zone si effettueranno analisi in base ad un RT più rigido rispetto a quello adottato fino ad ora. Il tema più caldo, però, è quello del rientro in classe dei milioni di studenti italiani che hanno proseguito con la didattica a distanza nell’ultimo periodo.
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Tensione al Governo, i punti cardine del nuovo dpcm
La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, e le ministre di Italia Viva avrebbero voluto un rientro per il 7 gennaio. Nel corso della riunione, durata circa tre ore, c’è stato però lo scontro con il Pd che chiede un rinvio.
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La certezza, al momento, è che le regioni passeranno in zona gialla per il 7 e l’8 gennaio. Il week end, invece, lo si trascorrerà in zona arancione. Vietati, inoltre, gli spostamenti tra regioni almeno fino al 15 gennaio senza motivo valido. Da sciogliere, quindi, il nodo sulla scuola che resta il campo di scontro nella maggioranza.
Bene l’accordo Ue con il Regno Unito. Interessi e diritti di imprese e cittadini europei garantiti.
UK partner centrale e alleato per l’unione e per l’Italia.— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) December 24, 2020
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