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Merito della Repubblica, 36 onorificenze: 3 sono napoletani

Merito della Repubblica, Mattarella conferisce il riconoscimento a 36 cittadini: chi sono i 3 di Napoli e perché

Getty Images

Sono trentasei le onorificenze che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito questa mattina al Merito della Repubblica Italiana. Cittadini che si sono distinti per il loro impegno nel campo della solidarietà, del volontaria, per atti di eroismo.

Le Onorificenze tengono in considerazioni anche altre lodevoli attività come l’inclusione sociale o promozione di cultura, legalità e salute. La maggior parte dei cittadini sono donne, ventuno su trentasei, e tre sono napoletani.

Si tratta di Angela Baunne, Ciro Corona e Serena Piccolo. La prima è la mamma di Livia Barbato, la ragazza rimasta uccisa in un incidente nel luglio 2015 quando Nello Mormile, il suo fidanzato alla guida della vettura, sotto i pesanti effetti dell’alcool imboccò la Tangenziale di Napoli contromano, percorrendo circa 6 km a fari spenti prima del fatale impatto. Mormile sopravvisse e rimase ucciso anche Aniello Miranda, 48enne di Torre del Greco che procedeva in senso corretto per recarsi a lavoro.

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Merito della Repubblica: le motivazioni

Ciro Corona è un attivista di Scampia, mentre Serena Piccolo – la più giovane dei premiati, ha 18 anni – è purtroppo affetta da una malattia rara, la aplasia midollare. Tutti e tre sono stati premiati per diversi motivi.

Angela Baunne per il suo contributo per il tema della sensibilizzazione della sicurezza stradale e per il contrasto all’alcolismo. Angela con Luca Maurelli, autore del libro “Viaggio al centro della notte” che affronta questo tema, gira le scuole raccontando l’esperienza.

Ciro Corona è stato invece nominato Cavaliere perché, si legge nella motivazione, per “l’impegno nella promozione della legalità e nel contrasto al degrado sociale e culturale” essendo socio fondatore e presidente dell’associazione (R)esistenza Anticamorra.

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Serena Piccolo è di Pomigliano D’Arco e dopo la campagna di appelli per la donazione, a giugno è stata ricoverata presso il Bambin Gesù di Roma. Nonostante potesse svolgere da lì l’esame di Stato, ha voluto recarsi di persona presso l’Istituto Imbriani della propria città per sostenerlo in presenza, ottenendo anche il massimo dei voti.

Giuseppe Formisano

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