Ad ora di pranzo gli abitanti dell’area flegrea e della zona costiera hanno avvertito una scossa di terremoto: la quinta nel giro di un solo mese. Si tratta di una serie di fenomeni legati ad un innalzamento del suolo iniziato nel 2005.
La provincia di Napoli, in particolar modo nella zona della solfatara, ha un elevato rischio sismico. Nei ricordi dei più c’è ancora l’evento dell’80 che ha segnato intere generazioni. Nell’ultimo mese, complice anche il mancato “miracolo” di San Gennaro, hanno fatto notizia le cinque scosse di terremoto. L’ultima è stata registrata all’ora di pranzo di oggi, 26 dicembre.
Stando a quanto riferisce SkyTg24, si tratterebbe di fenomeni riconducibili ad un innalzamento del suolo iniziato nel lontano 2005.
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Terremoto, nuova scossa avvertita nell’area flegrea
La quinta scossa nel giro di un mese, quella di questo pomeriggio, ha avuto come epicentro la zona che racchiude l’area Solfatara-Agnano Pisciarelli. L’ipocentro, invece, si è registrato ad una profondità 1.130 metri.
Nell’area flegrea la scossa di terremoto ha raggiunto una magnitudo 1,3. I residenti della zona Solfatara e della zona costiera di via Napoli hanno avvertito distintamente l’evento sismico avvenuto alle 13:31 di oggi, 26 dicembre.
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Con quella di oggi, le scosse avvertite in modo netto dalla popolazione nel mese di dicembre salgono a cinque. Stando a quanto riferisce la redazione di SkyTg24, sarebbero molto più numerosi gli eventi di minore intensità che hanno avuto luogo senza che le persone se ne accorgessero. L’area interessata, tutta la zona flegrea, starebbe subendo un innalzamento del suolo in atto dal 2005. Il fenomeno ha avuto inizio nel lontano 2005. Secondo i dati monitorati da Osservatorio Vesuviano e Protezione Civile la velocità ascensionale del suolo è di circa 73 cm nel punto critico del Rione Terra.
TERREMOTO80 – La scossa principale e la sequenza sismica https://t.co/BM4WNaMcAH
— INGVterremoti (@INGVterremoti) December 22, 2020
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