Mafia, manette per Raffaele Costa che costruì la cella per il figlio del pentito: ha continuato a partecipare alle attività criminali
Raffaele Costa è stato arrestato di nuovo con l’accusa di associazione mafiosa. Il suo nome è legata alla tragica vicenda di Giuseppe Di Matteo, il figlio del pentito Santino che dopo due anni di sequestro fu barbaramente assassinato e poi sciolto dell’acido nel 1995 su ordine di Giovanni Brusca, il mafioso che premette il pulsante dell’innesto che provocò la strage di Capaci. Di Matteo aveva dodici anni.
Dopo anni di reclusione per quel delitto, all’alba di oggi i carabinieri hanno riportato in carcere Costa. Su ordinanza della Direzione Distrettuale Antimafia i carabinieri di Trapani hanno anche perquisito la sua abitazione Purgatorio di Custonaci dove nei primi anni novanta avere realizzato la cella per il bambino.
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Mafia, Costa arrestato ancora: ruolo nelle elezioni regionali
Il carceriere del piccolo Di Matteo di nuovo in cella. Giuseppe Costa è accusato di associazione mafiosa | #ANSA https://t.co/ZKyXwBwY6E
— Ansa Sicilia (@AnsaSicilia) December 18, 2020
Raffaele Costa per il delitto Di Matteo ha scontato la pena di dieci anni, dal 1997 al 2007. Come rilevato dagli inquirenti, successivamente ha continuato a svolgere attività criminale per cosa nostra avendo contatti con i mandamenti di Trapani e Mazara del Vallo. Dopo il periodo di detenzione Costa ha avuto un ruolo attivo della speculazione immobiliare e nell’aggiudicazione illecita degli appalti.
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Per i clan avrebbe anche compiuto atti intimidatori e gestito la raccolta dei voti per le elezioni regionali del 2017. Ha continuato insomma a partecipare attivamente alle attività criminali di cosa nostra nei vari ambiti economici della cupola mafiosa come, ad esempio, controllando un impianto di calcestruzzi nella provincia di Trapani.
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