Si riapre il caso di Tiziana Cantone, ragazza morta suicida a causa del revenge porn. Trovate all’interno di iPhone e tablet ben 19 anomalie.
Torna di attualità il caso di Tiziana Cantone dopo che i ragazzi dell’Emme Team, gruppo di studi legali contro il revenge porn, ha deciso di esaminare tablet ed iPhone di Tiziana Cantone riscontrando diverse anomalie, ben 19. Infatti dopo la diffusione dei video, Tiziana si sarebbe tolta la vita in una casa di Mugnano, in provincia di Napoli. Secondo l’Emme Team, infatti, le anomalie sarebbero state riscontrate prima del sequestro dei dispositivi.
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Infatti in quel periodo i dispotivi erano in possesso della polizia, per le indagini del caso. Infatti in quel caso fu la stessa Procura ad archiviare le prime indagini per istigazione al suicidio. Mentre invece con lo studio dell’Emme Team, la Procura ha deciso di riaprire l’indagine, scegliendo un nuovo filone ossia quello della frode processuale a danno di ignoti. Inoltre sempre secondo il team l’avvocato Salvatore Pettirossi, legale di Teresa Giglio, madre di Tiziana, avrebbe compromesso le immagini, impedendo di scoprire la verità.
Tiziana Cantone, si cerca chiarezza: accertate le prime tre anomalie
Per l’Emme Team ha accertato le prime tre anomalie, tra cui lo smartphone ed il tablet. Infatti qualche malintenzionato ha cancellato la cronologia, come se i dispositivi fossero inutilizzati o connessi al web. Inoltre proprio l’iPad sarebbe stato riconsegnato alla madre con la totale assenza di messaggi, rubrica e account per l’utilizzo del dispositivo, per questo è stata accertata la totale assenza di messaggi, video e musica. Inoltre anche le mappe sarebbero state cancellate.
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Nelle indagini avanza l’idea della manipolazione dei dispositivi di Tiziana, ossia con i dati cancellati volontariamente dallo smartphone. La galleria confermerebbe le irregolarita. Infatti al suo intero c’erano solamente dodici foto. Per questo motivo, gli inquirenti continuano a seguire la strada dei dispositivi manomessi. A confermarlo sarebbe proprio la Sim di Cantone. Infatti durante la prima indagine, la madre diede alla Polizia un scheda telefonica Vodafone, che quando i poliziotti hanno riconsegnato sembra una SIM bianca. Così continuano le indagini sulla morte di Tiziana Cantone, con la madre Teresa Giglio ancora alla ricerca di giustizia.
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