Si accende il dibatti sulle misure anti-Covid da prendere a Natale, con il Cts che vorrebbe adottare le misure rigide: cosa sta succedendo.
Resta vivo il dibattito sulle misure anti-Covid da prendere durante le festività natalizie. Specialmente dall’ultimo Dpcm, dello scorso 4 dicembre, c’è tanta confusione con il Governo che era pronto ad adottare le misure di massima sicurezze, ma che però negli ultimi giorni ha visto dei passi indietro da parte di Conte, su sollecitazione di maggioranza ed opposizione. Ma d’altra parte il passo indietro del Presidente del Consiglio ha suscitato malcontento tra chi preferisce la linea rigida.
POTREBBE INTERESSARTI >>> Zona rossa o arancione nei festivi e prefestivi, oggi incontro con Cts
Infatti ad essere d’accordo con le massime restrizioni troviamo i ministri: Speranza (Salute), Boccia (Regioni) e Franceschini (Beni Culturali). Ma insieme ai tre ministri ci sarebbero anche l’opinion del Cts (Comitato Tecnico Scientifico) e dell’Iss, che insieme al premier decisero le misure di sicurezza per l’ultimo decreto legge. Andiamo quidni a vedere proprio le proposte del Comitato Tecnico Scientifico sulle misure da prendere durante le festività natalizie.
Covid e Natale, il Cts sollecita: “Servono misure più rigide”
Dopo il passo indietro di Giuseppe Conte, il Cts è tornato a bacchettare il Governo e con un comunicato ha affermato che servono misure più rigide, altrimenti la situazione sarà critica nel giro di due settimane. Infatti per il Comitato Scientifico la terza ondata potrebbe arrivare imminentemente se non saranno prese misure omogenee per tutta la penisola. Tutti gli scienziati, infatti, sarebbero pronti ad opporsi ad un allentamento delle misure di sicurezza tra i comuni italiani.
POTREBBE INTERESSARTI >>> Vaccino anti-covid, ecco il simbolo per la campagna di gennaio
Con i numeri in mano gli scienziati affermano che non ci si può rilassare, specie dopo l’appiattimento della curva di contagi. L’incedenza ad oggi, infatti è ancora altissima con 193 casi ogni 100mila abitanti, la soglia ritenuta a rischio infatti è a partire dai 50. Inoltre la situazione rischia di precipitare visto che il tracciamento dei contatti è di fatto saltato da due mesi, e quindi il segnale di apertura potrebbero avere un effetto più che tragico sulla curva pandemica. Nei prossimi giorni, quindi, a Conte starà decidere le misure da prendere a Natale.