Corrado Augias restituisce Legion d’onore alla Francia per Giulio Regeni

Corrado Augias restituisce Legion d’onore, il noto intellettuale protesta con il paese d’origine della sua famiglia

Lo scrittore, giornalista e autore televisivo Corrado Augias, uno dei più raffinati intellettuali italiani, restituisce per protesta la Legion d’onere alla Francia. Il diretto interessato ha reso pubblica questa decisione oggi, in una lettera indirizzata al direttore de La Repubblica.

Il motivo è Giulio Regeni. Qualche giorno fa a chiusura delle indagini della Procura di Roma è stato messo nero su bianco che il giovane ricercatore italiano ucciso nel gennaio del 2016 a Il Cairo è stato torturato per nove giorni, fino alla morte.

Il riconoscimento, istituito da Napoleone Bonaparte e che viene conferito per merito a illustri personaggi, Corrado Augias lo aveva ricevuto nel 2007. La sua famiglia, infatti, è di origine transalpina e tanti sono i legami dell’intellettuale con la Francia.

Il motivo della restituzione è la protesta per Giulio Regeni soprattutto dopo l’attribuzione del riconoscimento al generale Al Si-si, capo del governo egiziano. Vicenda che ha creato polemiche anche per le modalità di riconoscimento (di nascosto all’Eliseo), al leader del paese dove i Diritti Umani non vivono una buona salute.

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Corrado Augias: “Al Si-si complice di crimini”

#CorradoAugias: “Restituisco Legion d’onore in memoria di Giulio Regeni” https://t.co/06ETLuF4BH pic.twitter.com/5OGJhZwYXr

— Adnkronos (@Adnkronos) December 13, 2020

Augias nella lettera scrive che domani si recherà presso l’ambasciata francese per riconsegnare il prestigioso riconoscimento. Secondo lo scrittore da parte di Macron il grave errore è stato “concedere la Legion d’onore ad un capo di Stato che si è reso oggettivamente complice di efferati criminali”.

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Il riconoscimento al leader egiziano aveva già scatenato polemiche non solo per il personaggio insignito ma anche per le modalità. Al Si-si ha ricevuto l’onorificenza della Repubblica francese da Macron praticamente in gran segreto. All’Eliseo non era presente la stampa locale e come molti giornalisti hanno fatto notare, l’hanno scoperto “andando sui siti del regime” egiziano.