Conte continua a pensare possibili deroghe per gli spostamenti di Natale.Durante la sua conferenza stampa è arrivata la conferma.
E’ sempre più chiarto che ci potranno essere possibili cambiamenti al Dpcm del 4 dicembre. Infatti dopo la notte di Bruxelles il premier Giuseppe Conte è tornato a parlare di possibile deroghe agli spostamenti di Natale. Infatti durante l’ultima conferenza, il Presidente del Consiglio ha affermato: “Spostamenti tra Comuni? Se il Parlamento, assumendosene tutta la responsabilità, vuole introdurre eccezioni sui Comuni più piccoli, in un raggio chilometrico contenuto, torneremo su questo punto“.
Una piccola apertura che però troverebbe il consenso non solo dell’opposizione, ma anche della maggioranza. Infatti tutti i partiti politici sono rimasti scontenti dell’ultimo Dpcm, tra accuse di voler rovinare il Natale e deputati che ritengono assurda la restrizione tra più comuni. Per Conte il Parlamento è sovrano, ma se si andrà verso un’apertura bisognerà proseguire con grande cautela.
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Spostamenti Natale, Conte: “Grande sensibilità parlamentare sull’argomento”
Il Presidente del Consiglio è tornato sull’ultimo Dpcm, infatti Conte è ben consapevole che le restrizioni non solo creano problemi, ma fanno accrescere anche il malcontento tra la popolazione. Infatti, come afferma lo stesso premier, è chiaro che chi vive in grandi comuni può ritenersi più fortunato rispetto a chi vive in piccoli comuni limitrofi.
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Conte ha riportato la grande sensibilità del Parlamento su questo argomento, però subito corregge il tiro ed avverte: “Non possiamo consentire in quei giorni che ci siano occasioni di convivialità, dobbiamo mantenere queste restrizioni“. Quindi l’apertura del premier c’è, ma solamente con la volontà del Parlamento. Così nei prossimi giorno ci sarà un confronto con il Parlamento per decidere il da farsi.
In conclusione, il Presidente del Consiglio ha ricordato che non c’è molto tempo visto che Natale oramai è alle porte. Infatti il premier ha concluso affermando: “Non può saltare il piano complessivo, se salta l’equilibrio rischiamo di far scatenare una terza ondata del contagio e non possiamo permettercelo“.
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