Tiene banco il tema degli spostamenti tra comuni, con il Premier Conte che pensa ad alcune deroghe: potrebbero arrivare nelle festività.
Riflette il premier Giuseppe Conte per permettere gli spostamenti tra comuni. La situazione Covid in Italia è indubbiamente migliorata, infatti insieme alla discesa dei tamponi effettuati cìè anche la discesa dei positivi, “solo” 12.756 contagi nella giornata di ieri. Il premier sarebbe pronto a concedere dei lievi spostamenti, specialmente per quanto riguarda i piccoli comuni. Ad oggi, infatti, persiste il divieto di spostarsi dal proprio comune il 25-26 dicembre e l’1 gennaio.
Ma in molti, sia tra la maggioranza che per l’opposizione, sarebbero pronti a riaprire i comuni. Una scelta però che dovrebbe essere molto coraggiosa, visto che molti virologi testimoniano la reale possibilità di una terza ondata, prima dell’arrivo del vaccino. Siamo quindi di fronte ad un bivio, con il Governo che ad oggi rischia di fare un pesante passo indietro, dando una sorta di libera tutti che potrebbe avere un effetto importante sull’andamento della pandemia. Andiamo quindi a vedere le prossime mosse studiate da Conte, da pugno duro a maggiore flessibilità.
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Spostamenti tra comuni, Conte studia modifiche: pronto l’incontro con i capi di delegazione
Gli spostamenti tra comuni saranno discussi da Conte con un incontro con i capi di delegazione, che avverrà dopo il rientro dal Consiglio europeo di Bruxelles. Direttamente dalla capitale del Belgio, avrebbe già chiamato i capi di delegazione. Così è già partito il confronto per sapere la loro ipotesi sull’apertura dei comuni durante i tre giorni festivi di serrata. C’è un grandissimo dibattito sul tema, ma tutte le parti sembrerebbero convergere sulla riapertura.
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Stavolta a favore del passo indietro di Conte si è espresso con calma anche il leader della Lega, Matteo Salvini. Il capo del Carroccio ha infatti affermato: “Con Conte ci separano tante cose ma l’amore per l’Italia va oltre. Gli ho detto di chiamarci sulla scuola“. Salvini ha poi concluso dichiarando: “Il diritto alla salute viene prima di tutto ma non si devono chiudere gli italiani in casa, separare le famiglie e gli anziani. Conte mi ha risposto: ci pensiamo“.
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