Paolo Rossi nel 1979 era l’uomo mercato. Rifiutò il Napoli che incontrò dopo qualche mese da avversario e il pubblico non dimenticò
Due settimane dopo Maradona ancora un lutto nel calcio. Paolo Rossi si è spento a causa di un male incurabile e anche se il suo addio commuoverà meno persone rispetto al Pide de Oro per ovvi motivo, Rossi per una fetta di italiani è il simbolo di un sogno, quel fantastico Mondiale del 1982 dove l’attaccante fu anche capocannoniere dopo due anni di squalifica per calcioscommesse.
Per quella generazione Rossi e tutti quei ragazzi dell’82 fu un mito. Ma di quella stessa generazione i tifosi del Napoli molti ricordano Rossi anche per altro che forse quella notte di Madrid, se non dimenticare, fece almeno mettere da parte un po’ di rancore.
L’ex presidente del Napoli Corrado Ferlaino voleva provare a fare il salto di qualità e rendere grande il Napoli, cosa che poi riuscì a realizzare dopo qualche anno. E per tentare questo balzò provò a portare all’ombra del Vesuvio Rossi, all’epoca il calciatore che faceva gola a molti.
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Paolo Rossi, al San Paolo per fischiarlo
Per lui il presidente nell’estate del 1979 era pronto a sborsare due miliardi di lire. Quell’anno terminò la sua terza stagione al Lanerossi Vicenza dove segnò in totale sessante reti. Se oggi andare in rete mediamente venti volte all’anno non è facile, all’ora era ancora più complicato per vari motivi.
Ciò però non salvò i veneti dalla retrocessione in Serie B e Rossi non era assolutamente un calciatore da cadetteria. Fu così che Ferlaino era pronto a sborsare la cifra, ma ci fu il gran rifiuto.
Il Presidente Aurelio De Laurentiis, l’allenatore Gennaro Gattuso e tutta la SSC Napoli, si uniscono al dolore della famiglia Rossi per la scomparsa del caro Paolo, grande campione e simbolo della Nazionale nel Mondiale del 1982. pic.twitter.com/nNK7LXmP0g
— Official SSC Napoli (@sscnapoli) December 10, 2020
Per anni Paolo Rossi a Napoli è stato ricordato come quel calciatore che rifiutò il trasferimento anche se con il passare sono emersi altri dettagli: quello di Rossi fu forse in realtà un “mezzo no”, l’altra metà lo misero gli sponsor personali che non vedevano Napoli una piazza all’altezza del campione.
La vicenda chiuse però per il trasferimento al Perugia, piazza onorevole ma certamente non da top club. E quando la stagione successiva il calendario mise di fronte alla sesta giornata Napoli e Perugia al San Paolo – come si chiamava fino a qualche giorno fa il Diego Armando Maradona – i tifosi non furono per nulla gentili con lui, bombardandolo di fischi ogni volta che toccò palla.
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Quel match viene ricordato soprattutto per il record di spettatori: più di 90mila persone accorsero allo stadio e la stragrande maggioranza solo per fischiare Rossi. Fu proprio lui a segnare il gol del vantaggio. La gara finì 1-1. La stagione successiva scoppiò il Totonero, lo scandalo del calcioscommesse che coinvolse anche lui.
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