Secondo alcuni studi il Covid-19 era presente a Milano già da dicembre 2019. Si studia il caso su un tampone faringeo di un bambino.
La conferma è vicina, il Covid-19 era presente a Milano già da dicembre 2019 e la prova risiede in un tampone di un bambino racoolta durante il mese, circa 90 giorni prima del paziente 1, Mattia. Lo dimostra uno studio dell’università Statale di Milano, pubblicato sulla rivista “Emerging Infectious Diseases“.
Stando alle notizie dell’ultima ora, il tampone sarebbe stato raccolto dal laboratorio subnazionale accreditato Oms, solitamente in uso per controllare rosolia e morbillo. A procedere con lo studio ci ha pensato Elisabetta Tanzi, che ha dimostrato la presenza di Rna di Sars-CoV-2 in un tampone oro-faringeo. Una scoperta, stando agli esperti, che potrebbe rivoluzionare le conoscenze spazio-temporale sulla diffusione del virus.
La ricercatrice Silvia Bianchi ha affermato che l’idea principale era quella di indagare su tutti i casi di malattia esantematica identificati a Milano dalla rete di sorveglianza di morbillo e rosolia nel periodo settembre 2019-febbraio 2020. Infatti tali casi sarebbero risultati negativi alle indagini di laboratorio per la conferma di morbillo. Andiamo quindi a vedere la scoperta dei dermatologi lombardi.
POTREBBE INTERESSARTI >>> Google, le ricerche più frequenti del 2020: non solo Coronavirus
Covid, a Milano già da dicembre: “Può provocare sindrome Kawasaki-like e a manifestazioni cutanee”
Secondo gli studiosi, quindi il Covid-19 potrebbe portare anche a sindrome Kawasaki-like ed a manifestazioni cutanee, associate ad altre infezioni virali come il morbillo. A confermare la tesi ci hanno pensato i dermatologi lombardi. Infatti da tempo si studia il virus, specialmente nella regione più colpita d’Italia e messa in ginocchio dalla prima ondata.
POTREBBE INTERESSARTI >>> Mes, il M5S si oppone: “Con noi non sarà mai attivato”
Secondo gli autori dello studio, già era possibile ipotizzare una diffusione del virus da tempo indisturbata. Proprio la lunga ed indisturbata diffusione del virus spiegherebbe l’impatto devastante e il rapido decorso della prima ondata di Covid-19.
Secondo Antonella Amendola, responsabile dell’attività di sorveglianza del morbillo nel laboratorio MoRoNET, tra gli strumenti fondamentali ci sarebbe uno strumento di sorveglianza fondamentale per identificare tempestivamente i patogeni emergenti e per monitorare l’evolversi dei focolai in una popolazione. Questo studio, inoltre, potrebbe tracciare la strada da seguire in caso di nuovi sforzi da mettere in atto per contrastare la pandemia.
I commenti sono chiusi.