Zona gialla, tutte le regioni meridionali la settimana prossima potrebbero avere lo stesso colore. Si pensa a misure di contenimento
La lezione dell’estate è servita con gli spostamenti e le aperture che hanno contribuito alla seconda ondata che non è superata del tutto. Il timore è rivedere le famose scene di marzo girate alla stazione di Milano con i treni presi d’assalto per tornare al Sud. Immagini che si ripetono ogni anno a dicembre in vista delle festività natalizie.
Ma essendo questo 2020 così maledetto e particolare, alcune regioni vogliono prendere delle precauzioni anche se la legge consente lo spostamento interregionale.
Puglia, Sicilia e Molise sono già regioni gialle, pertanto è possibile ritornare a casa da amici e parenti. La settimana prossima potrebbe essere assegnato lo stesso colore a Campania, Calabria e Basilicata. Insomma, prima dello stop dal 21 dicembre al 6 gennaio, tutto il meridione sarà accessibile e questo è un timore per i presidenti regionali.
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Zona gialla, i governatori si preparano all’esodo verso il Sud
Già la settimana scorsa il siciliano Nello Musumeci aveva avvertito del pericolo. Il presidente della giunta regionale ha affermato di aver chiesto al Comitato Tecnico Scientifico di valutare delle misure di contenimento, in concerto con il Ministero della Salute.
Anche la Puglia si prepara ad arginare in qualche modo l’esodo dal Nord. Il presidente Emiliano, sempre in accordo con gli organi preposti e con il Ministero della Salute, sta valutando di dichiarare alcune zone arancioni alcuni territori della Regione che da ieri è gialla.
Si tratta di due province in particolare, quella di Foggia e Bat e area della parte barese della Murgia dove i dati di contagi sono diversi dal resto della Puglia. Rendere arancione delle zone significa vietare gli spostamenti in entrata e in uscita in quelle aree.
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