Covid Usa, a San Francisco vietato uscire di casa della 22. Su tutto il territorio nazionale i casi sono quasi tredici milioni
Non si arresta l’ondata di coronavirus negli Stati Uniti. Dall’inizio dell’emergenza, come ovunque nel mondo, le zone più colpite sono quelle più popolate e nel caso degli Usa parliamo delle coste atlantiche e del pacifico. Su quell’ultimo versante in California domani San Francisco si prepara a nuove serrate e restrizioni.
Come ha annunciato ieri il sindaco London Breed le attività non essenziali resteranno chiuse e si resterà in casa dalle 22 alle 5 del mattino, salvo validi motivi. Le misure resteranno in vigore fino a ridosso del Natale. La firma sul regolamento ha valore fino al 21 dicembre e se in queste tre settimane circa i dati saranno confortevoli ci saranno degli alleggerimenti.
Le misure non riguardano solo la città di San Francisco ma anche quelle più vicine che negli ultimi giorni hanno registrato al alto numero di contagio come la contea di San Mateo.
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Covid, in Usa quasi 13 milioni di casi
Happy Thanksgiving San Francisco. This year, due to COVID-19, we need to give thanks by keeping those we love safe from the virus. Gathering together with those from other households could spread the virus and turn this joyous holiday into a time of sadness. pic.twitter.com/SZkD3H0qpD
— San Francisco Department of Emergency Management😷 (@SF_emergency) November 26, 2020
Secondo i dati resi noti dalla Johns Hopkins University ieri, 28 novembre, analizzati fino al giorno precedente, i nuovi casi in sei giorni sono stati oltre un milione. Gli Stati Uniti ormai da tempo continuano a guidare la triste classifica in base all’incremento di dati giornalieri. Al secondo posto l’India, terzo il Brasile.
Quasi tredici milioni i casi positivi in Usa (12.883.845) e oltre 260mila vittime. In questi giorni non sono mancati degli scontri sul lockdown alle funzioni religiose, una sorta si scontro Stato-Chiesa come l’epoca Moderna in Europa.
La Corte Suprema ha bocciato alcune regole del lockdown di New York: con il governatore Andrew Cuomo che aveva imposto delle restrizioni alle cerimonie religiose. Questa decisione secondo la Corte calpesta Primo Emendamento della Costituzione americana, ossia la libertà di culto.
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