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Cronaca

Vaccino Covid Oxford, nuovo studio negli Usa: cosa sta succedendo

Continuano gli studi sul vaccino Covid-19 di Oxford in collaborazione con l’Irbm di Pomezia. Ecco perchè prseguiranno negli Usa.

Perchè proseguono gli studi del farmaco di AstraZeneca (Getty Images)

Non si arresta il lavoro sul farmaco di AstraZeneca, ad annunciarlo è il presidente dell’Irbm di Pomezia, Paolo di Lorenzo, che sta lavorando con l’Università di Oxford per il vaccino contro il Covid-19. Infatti nell’ultima intervista, lo stesso Di Lorenzo ha affermato che la loro corsa al farmaco non si è fermato, come anche il processo di raccolta dati da consegnare alle agenzie regolatorie.

Stando alle parole del presidente dell’Irbm, infatti, non c’è stato alcun errore nel protocollo di sperimentazione, inoltre anche il mezzo dosaggio con richiamo dopo un mese ad efficacia al 90% era stato già comunicato nel mese di maggio alle autorità regolatorie. Ad oggi, infatti, l’obiettivo di AstraZeneca è fare chiarezza sulla sperimentazione del candidato vaccino. Però un nuovo studio sulla fase tre del farmaco è una vera e propria doccia fredda, che rimanda ulteriormente la commercializzazione del prodotto di AstraZeneca.

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Vaccino Covid Oxford, Di Lorenzo: “Non si interrompe la raccolta dei dati”

Il farmaco di AstraZeneca torna a raccogliere i dati (Getty Images)

L’incertezza sui dati della Fase 3 è una doccia fredda per AstraZeneca. Al momento il farmaco sembra in svantaggio su quello di Pfizer/BionTech e Moderna. Così il vaccino che ha superato la fase 3 dovrà subire ulteriori studi. Per Di Lorenzo, però, gli attuali dati presentano un quadro molto robusto e positivo ed ad oggi il processo di raccolta dati non si è fermata.

Inoltre il direttore dell’Irbm ha precisato che i dati sul dosaggio ottimale sono stati ottenuti solo da un gruppo di volontari in Inghilterra, per soddisfare la legittima richiesta della Food and Drug Administration (Fda). Così per passare anche l’analisi della Fda, anche i volontari americani riceveranno il dosaggio ottimale.

Infine Di Lorenzo resta ottimista. Infatti per il presidente dell’Irbm di Pomezia, la revisione non dovrebbe cambiare i tempi previsti. Per questo, rispettando tutti i protocolli dell’Ema (Agenzia Europea del Farmaco), il vaccino potrebbe comunque essere pronto per dicembre.

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L.P.

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Loris Porciello

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