La scuola è pronta a ripartire, con governo e sindaci che sembrano aver trovato l’accordo. Il 9 dicembre riapriranno i cancelli.
Governo e regioni trovano finalmente l’accordo sul tema scuola. Infatti entrambe le parti sono pronte a considerare la riapertura una priorità, e già è spuntata la data del ritorno tra i banchi di scuola. Ovviamente il rientro tra le aule avverrà solamente in maniera graduale e tenendo conto dell’indice Rt, che valuta l’andamento del contagio. L’indice, grazie alle misure prese dall’ultimo Dpcm, è sceso verticalmente passando da 1,78 ad 1,18, dati sorprendenti e che fanno vedere la luce in fondo al tunnel.
Esulta la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che da sempre considera la riapertura delle scuole come prioritaria. La parola chiave adesso è la sicurezza tra i banchi, da qui arriva la richiesta dei sindaci di: ingressi ed uscite scaglionate ed incrementare la rete di trasporti per evitare l’affollamento.
Ma le richieste dei sindaci sono sensate e facilmente attuabili, per questo la Azzolina ha ringraziato tutti per lo spirito di collaborazione ed ha poi affermato: “Siamo tutti d’accordo che la scuola sia una priorità, lavoriamo insieme per riportare gradualmente gli studenti in classe“.
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Sulla riapertura degli istituti scolastici è intervenuto anche Agostino Miozzo, coordinatore del comitato tecnico scientifico (Cts). Infatti Miozzo ha affermato che sul tema c’è stato qualche sottovalutazione e qualche ritardo da parte di autorità locali, regionali e persino centrali. Il coordinatore ci ha tenuto a ricordare che sin dallo scorso aprile il Cts aveva sottolineato alcune criticità.
Nonostante tutto, Miozzo è favorevole al rientro nelle classi e valuta il 9 dicembre come un’ottima data. Ovviamente il coordinatore ha ricordato che il rientro deve avvenire in massima sicurezza, per un rischio che deve andare a braccetto con la disponibilità dei tamponi. La riapertura delle scuole ovviamente non prevede un rischio zero, ma è comunque più sicuro di tenere i ragazzi in giro per i centri commerciali, secondo il Cts. Infine, pèr Miozzo è impensabile che i liceali si stiano preparando alla maturità facendo poco più di dieci giorni a scuola.
Anche Alberto Villani, altro membro del Cts, ha espresso il suo parere sul ritorno a scuola. Infatti Villani afferma che non c’è dubbio che la scuola sia un posto sicuro, visto che c’è un vigoroso rispetto delle regole. Ma Villani ha concluso ricordando che il pericolo vero è presentato da ciò che avviene all’esterno degli istituti.
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L.P.
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