Buoni spesa, il governo ha messo a disposizione 400 milioni di euro che dovranno essere gestiti dai Comuni
Come durante il primo lockdown di marzo, il governo ha disposto i fondi per gli aiuti economici alle famiglie in difficoltà. Come prevede il decreto ristori ter sono 400 milioni di euro messi a disposizione dei Comuni. Come allora, infatti, saranno gli enti locali a gestire le domande e l’erogazione dei buoni pasto.
Spetta ai Comuni individuare le famiglie più bisognose. Si prospetta quindi un lavoro di accertamenti anche per la Guardia di Finanza. Non sono mancati episodi dove famiglie che non avevano diritto ai buoni ne hanno beneficiato con dichiarazioni mendaci e altri escamotage illegali. Alcuni sono emersi proprio nei giorni scorsi.
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Buoni spesa: quali sono le cifre
Sulla base della nota di indirizzo dell’Anci di marzo 2020, saranno i singoli Comuni a stabiliti i criteri per i beneficiari. Per chi vorrà fare richiesta dovrà quindi rivolgersi al Comune di residenza per richiedere il modulo di autocertificazione: si indicherà quanti sono i componenti familiari e se si beneficia già di altri sussidi come il Reddito di Cittadinanza o la pensione.
I bonus vanno da 300 a 500 euro: il minino se il nucleo familiare è composto da una o due persone, 400 euro se da tre o quattro e 500 euro per le famiglie composte da cinque o più persone. Si potranno comprare solo beni di prima necessità presso gli esercenti indicati dal Comune. In alcuni casi si potrà anche consegnare la spesa a domicilio.
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