Il governo lavora al nuovo Dpcm in vista del Natale e tenta un coordinamento con l’Unione Europea per uniformare diverse restrizioni
Il governo è incessantemente a lavoro per le misure restrittive in vista delle feste natalizie. L’obiettivo è quello di trovare un accordo a livello europeo per uniformare al più possibile le regole per arginare la diffusione del virus.
Intanto, per quel che riguarda l’Italia, si sta studiando la possibilità di riaprire le scuole e si riflette su una nuova stretta agli spostamenti tra il 24 dicembre ed il 6 gennaio. Divieto di feste, appuntamenti di piazza e limite alle persone presenti al cenone di famiglia.
Il governo italiano ha ribadito anche il ‘no’ alla riapertura degli impianti sciistici, ma altre nazioni non sono d’accordo.
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Dpcm Natale, vedute diverse tra i paesi Ue per la riapertura dei centri sciistici
C’è già stata una telefonata tra il premier Conte e la presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, e si è trattato di uno scambio di vedute. Intanto, il presidente francese Emmanuel Macron ha definito impossibile immaginarne un’apertura degli impianti per le feste.
Il ministro della Baviera, Markus Soeder, spiega: “Preferirei ci fosse un unico accordo: nessun impianto di risalita aperto ovunque e vacanze ovunque. Se vogliamo mantenere aperte le frontiere, abbiamo bisogno anche di un chiaro accordo sullo sci”.
La ministra viennese Elisabeth Koestinger invece è chiara: “Non posso condividere l’iniziativa italiana. In Austria ci sarà di certo un turismo invernale”.
La volontà italiana per le feste è quella di far respirare l’economia, per quanto possibile, ma senza ricadere nell’aumento di contagi che potrebbe portare una riapertura delle mete turistiche invernali. A parlare è il ministro della Salute, Roberto Speranza: “Capisco che dietro le piste da sci ci sono persone che lavorano e che meritano il massimo rispetto. Il punto è evitare le tantissime aggregazioni che possono svilupparsi e i tanti trasferimenti di persone che vanno in vacanza nelle località sciistiche. Dobbiamo stare molto attenti e ricordare quanto è successo la scorsa estate, quando in tanti hanno abbassato la guardia”.
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