Buono spesa covid, controllo della GdF: alcuni percepivano già il Reddito e altri erano finti disoccupati con attività commerciali avviate
Continuano i tentativi dei furbetti di accaparrarsi gli aiuti alimentari previsti per chi è stato duramente colpito dalla pandemia. La Guardia di Finanza la settimana scorsa ne aveva scoperti oltre 700 a Napoli. Oggi è il turno di Salerno con 75 persone che in totale hanno ricevuto aiuti per 21mila euro senza averne diritto.
I buoni spesa risalgono al lockdown di marzo, domande presentate al Comune di Salerno con il quale le Fiamme gialle hanno collaborato. L’ente comunale, infatti, aveva fornito alla I Compagnia dei finanziari tutte le richieste. Sono state analizzate circa 300 posizioni e alcune hanno ricevuto un ulteriore approfondimento.
Così è emerso che 75 istante erano state formulate con dati incompleti o con dichiarazioni falsi. C’è un caso particolare con una famiglia composta da sette persone con quattro membri che hanno ottenuto trentadue buoni spesa.
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Buono spesa covid: Reddito di Cittadinanza e stipendi non dichiarati
In alcuni casi le irregolarità scoperte riguardano la mancanza dichiarazione di altre sovvenzioni percepite come la Cassa integrazione o il Reddito di Cittadinanza. Non sono mancati episodi dove non veniva dichiarata la presenza di alcune persone nel proprio nucleo familiare che guadagnavano un regolare stipendio e altri sussidi legittimi come la pensione d’invalidità.
Altre dichiarazioni false, invece, riguardavano figli disoccupati che in realtà erano gestori di attività commerciali come ristoranti ben avviati. Il Comune provvederà a richiedere l’immediata restituzione delle cifre irregolarmente percepite.
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