Terremoto+Irpinia+e+quella+canzone+che+scrisse+Pino+Daniele
vesuviusit
/2020/11/23/terremoto-irpinia-canzone-pino-daniele/amp/
Primo Piano

Terremoto Irpinia e quella canzone che scrisse Pino Daniele

Terremoto Irpinia, la canzone che ispirò Pino Daniele è di un minuto e tredici secondi, la durata della scossa di quarant’anni fa

Copertina album Vai mo’

Tutti i campani e i lucani sanno dov’erano e cosa stavano facendo alle 19.34 del 23 novembre 1980. Tantissimi erano a casa perché in una domenica sera d’autunno non c’era molto da fare. “Profonda è stata la ferita alle popolazioni e ai territori. Immensa la volontà e la forza per ripartire”, ha detto oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricordando la tragedia.

Quasi tremila morti, ancor di più i feriti e gli sfollati che per anni hanno vissuto in baracche provvisorie a causa delle ruberie di politica, camorra e imprenditoria. Ma soprattutto una ferita che resta là, come la gigantografia della prima pagina de Il Mattino di qualche giorno dopo che ancora oggi campeggia alla stazione della metropolitana Cavour di Napoli: “Fate presto“, era scritto, con la foto di Sant’Angelo dei Lombardi distrutto, paese irpino epicentro del sisma.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Campania, abbonamento gratuito per gli studenti: arriva la sospensione

Anniversario terremoto Irpinia, Pino Daniele trasformò in tempo della tragedia in dolce melodia

Che la ferita rimanesse aperta per molto tempo lo sapeva bene Pino Daniele che all’epoca firmava i primi successi: “ma i’ mo’ nun ‘ngarro cchiù, nun ‘ngarro cchiù a sunà”, non riesco più a sognare, scrisse è cantò Pino in “È sempre sera“, canzone che chiude l’album Vai mo’ del 1981. Secondo alcuni il disco era ormai pronto ma Pino volle fortemente inserire questo pezzo che dura solo un minuto e tredici secondi, esattamente come la scossa.

Chisst’anno nun se po’ scurdà, avuote ‘e gira è seme sera…” Quest’anno non si potrà dimenticare così facilmente, gira e rigira ed è sempre sera. È sempre buio ma c’è comunque voglia di riscatto, “è sempe ‘ncuollo a voglia ‘e dà'” c’è sempre la voglia di dare, di reagire e rialzarsi.

Una tragedia trasformata in una dolce e piacevole melodia. Quel minuto e passa di terrore che diventa suono “serio” ma spensierato, virtù che hanno gli artisti quella di ricordare con piacevolezza. “Chisst’anno nun se po’ scurdà“, quest’ano non si può dimenticare, dice il testo in apertura. Anche per il 2020 lo diciamo, ma per altri motivi.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Napoli, chiedevano il pizzo a Piazza Mercato: tre gli arresti

Giuseppe Formisano

Recent Posts

Assicurazione auto: ecco le garanzie accessorie più richieste dagli italiani

Quando si tratta di assicurazione auto, la sicurezza non è mai troppa, tanto che alla…

11 mesi ago

Test Visivo: Quanti Cani vedi nella foto? Hai 30 secondi per essere un genio!

Guarda attentamente questa immagine, quanti cani vedi? Questo test ti aprirà la mente e ti…

2 anni ago

Batterie al sale marino: 4 volte la capacità di quelle al litio

Tutti quotidianamente utilizzano un buon numero di batterie, da quelle al litio che si trovano…

2 anni ago

Tim, la nuova promozione è imperdibile: a quali utenti è rivolta

L'operatore Tim offre una nuova ed imperdibile promozione della durata di tre mesi, tutto quello…

2 anni ago

Assegno unico per i figli, nuove tempistiche e importi: quali sono i cambiamenti

Nuovi importi e tempistiche diverse nel 2023 in merito all'assegno unico per i figli, tutto…

2 anni ago

Conchiglioni ripieni al forno: un primo piatto sfizioso per la vigilia di Capodanno

I conchiglioni ripieni al forno sono molto semplici da preparare, con il loro invitante aspetto…

2 anni ago