Zona arancione e rossa, Speranza conferma le fasce per sei regioni. Misure valide fino al 3 dicembre ma c’è possibilità che cambino prima
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha da poco firmato la nuova ordinanza che conferma le zone per sei regioni. Restano dunque in fascia arancione Puglia e Sicilia, ancora rosse Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. L’ordinanza entra in vigore oggi stesso.
Non cambia quindi nulla per le sei regioni interessati nelle quali continuano a restare in vigore le regole stabilite già il 4 novembre. Il prolungamento è valido fino al 3 dicembre ma non è escluso che possa esserci una nuova collocazione in base ai dati.
Ancora zona arancione quindi anche per la Sicilia dove in mattinata il governatore Nello Musumeci ha firmato un’ordinanza più restrittiva rispetto alla zona arancione, lasciando aperte solo alcune attività la domenica e i giorni festivi per evitare che si creino assembramenti.
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Zona arancione e rossa, confronto continuo governo-Regioni
Il ministro #Speranza ha firmato un’ordinanza che rinnova le misure per 6 regioni: Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta. ‘Grazie a misure nell’ultima settimana sceso Rt’ #ANSA #Covidhttps://t.co/fG8MrCtqdm
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) November 20, 2020
Nei giorni scorsi erano circolate ipotesi secondo cui alcune zone della Sicilia e della Puglia potessero diventare rosse ma questo pericolo non si è concretizzato. Continua intanto il confronto tra il governo e le Regioni. Ieri incontro in videoconferenza mentre oggi è in programma quello tra le Regioni. Argomento principale è l’abbassamento dei parametri dai 21 previsti oggi a 5. Il motivo l’ha spiegato ieri il governatore Venero Luca Zaia, adducendo che così si semplifica il meccanismo di classificazione delle Regioni ed è anche più comprensibile.
Si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel, ha detto Speranza. Altro tema ora sui tavoli governativi e regionali riguarda il vaccino che secondo il commissario Domenico Arcuri arriverà in Italia nella seconda metà di gennaio e le regioni sono già stata informate per organizzare dove depositare le dosi e in quali strutture poi somministrarli.
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