L’Istituto Pascale di Napoli cura i pazienti stomitizzati con il progetto Sos Stomia. Un grande beneficio in tempi di pandemia
Chi è stomitizzato sa bene quali sono le difficoltà. Anche l cose più semplici che si potevano fare prima dell’intervento diventano più complicate. L’assistenza deve essere intensa e continuo ma in tempi di pandemia la situazione diventa ancora più difficile.
Così l’Istituto Pascale per la cura dei tumori di Napoli sfrutta la tecnologia che poter curare a casa i pazienti ma senza visite a domicilio e senza intasare l’ospedale. Da ieri è entrato nel vivo il progetto Sos Stomia che all’inizio dell’anno il viceministro alla Sanità Sileri aveva già presentato.
Il progetto era stato anche premiato durante l’ultimo Forum PA Sanità e rappresenta per i malati cronici e una grande opportunità. Così come i medici e gli esperti che possono continuare a curare lavorando in smart working.
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Istituto Pascale, pazienti curati da remoto
Al Pascale di Napoli parte il progetto Smart Ostomy Support della FAIS. Da oggi pazienti e ospedali sono più vicini.https://t.co/0E9LxK1h3N
— Fais OdV Italia (@Faisonlus) November 16, 2020
Quella della stomia è una condizione che può essere gestita anche da remoto, scrive Il Riformista riportando le parole di Paolo Delrio, capo Dipartimento Chirurgia Oncologia Addominale dell’Istituto dei tumori di Napoli.
I pazienti si registrano sulla piattaforma e così interagendo con i sanitari ricevono tutte le informazioni per le cure del caso. Un supporto tecnologico che in tempi di Covid è come una manna dal cielo. Un progetto utile durante la pandemia, ha detto Attilio Bianchi, direttore generale del Pascale.
In casi eccezionali e necessari lo spostamento è sempre consentito e l’ospedale è pronto ad accogliere i pazienti, ma l’app è un aiuto fondamentale soprattutto per chi ha particolari disabilità o difficoltà a spostarsi a causa della distanza.
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