Massimo Galli ha rilasciato un’intervista ai microfoni de Il Messaggero riguardo le ultime sull’emergenza Coronavirus in Italia.
L’Italia prova a fronteggiare la seconda ondata di Covid-19 in queste settimane. Dopo aver diviso la penisola in tre zone (gialle, arancioni e rosse), potrebbe arrivare una stretta ulteriore. L’appello ad un lockdown generalizzato arriva, da diversi giorni, da medici ed infermieri che lavorano nelle strutture ospedaliere. La pressione a causa dei numerosissimi ricoveri sia ordinari che di terapia intensiva ha portato allo stremo delle forze tutta la categoria di persone che ogni giorno opera negli ospedali.
Il Governo, per ora, non sembra intenzionato a voler chiudere tutta Italia. Il sistema delle zone, almeno in Lombardia e Piemonte, sta iniziando a dare dei risultati. Queste Regioni, infatti, fremono per arrivare ad un allentamento delle misure restrittive.
A tal proposito, il direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de Il Messaggero.
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Coronavirus, l’opinione di Galli sull’emergenza in Italia
Il professor Massimo Galli, direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de Il Messaggero. La sua opinione, basate sui dati degli ultimi giorni, è quella di nuove strette in arrivo in caso di mancata inversione di marcia della curva epidemiologica.
“Se nelle prossime settimane – spiega Galli – non ci sarà una reale diminuzione dei nuovi casi, nuove chiusure saranno inevitabili“. I segni di eventuali riduzioni di pressione sugli ospedali si vedranno più avanti.
“Ciò che succederà nei prossimi 15 giorni, in termini di ricoveri e sofferenza degli ospedali, è inevitabile. I segnali di flessione dei contagi ci sono, flebili“.
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