Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de La Repubblica. Queste le sue parole.
Il Veneto, come la Campania, nonostante l’alto tasso di positività resta in zona gialla. Il presidente della Regione, ai microfoni de La Repubblica, ha riferito che questo rappresenta “da un lato un riconoscimento del nostro lavoro, dall’altro mi preoccupa che questo venga percepito come un messaggio per abbassare la guardia e darsi alle feste“.
Una preoccupazione accresciuta dalle immagini viste nel fine settimana in alcune grandi città del Paese. “Si è perso lo spirito della sfida comune, quello che ha segnato l’emergenza di marzo e aprile”, spiega il presidente della Regione Veneto. Questo perché “il Covid non sembra più un problema della comunità, ma del singolo che viene contagiato, del paziente che finisce ricoverato”. Ma così facendo “rischiamo di perdere la guerra all’epidemia“.
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Coronavirus, le parole del governatore Zaia
“Gli assembramenti dello scorso fine settimana nelle nostre città fanno riflettere. E scoraggiano. Bisogna convincere i cittadini a rinunciare allo struscio. E contro gli assembramenti bisogna lavorare tutti insieme, a livello nazionale”, afferma il presidente del Veneto.
Sull’ipotesi di un lockdown generalizzato, inoltre, ha le idee molto chiare. “Sarebbe una sconfitta, la conferma che non siamo stati capaci di rispettare regole basilari. Ma sarebbe una tragedia immane sotto l’aspetto economico”.
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🔴 Oggi sembra che il virus per alcuni cittadini non sia più un problema, ma la verità è che abbiamo oltre 1.500 persone ricoverate e almeno 200 in terapia intensiva: sono dati importanti, è inutile fare i negazionisti. Ne ho parlato oggi a @RaiNews. https://t.co/FKYd7mWLHl
— Luca Zaia (@zaiapresidente) November 9, 2020
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