Due aziende operanti ad Angri e Scafati, nel salernitano, sono state sequestrate a causa di sversamenti illegali nel fiume Sarno
Continuano gli sversamenti nel fiume Sarno che, dal termine della prima ondata del coronavirus, è oggetto di numerosi controlli da parte delle autorità, le quali hanno scoperto diverse situazioni di illegalità.
Sono state controllate alcune aziende che, a seguito della prima verifica, sono state avvisate di dover sanare le violazioni. Al termine delle attività le stesse aziende, non avendo adempito ai compiti e continuando ad operare nell’illegalità, sono state denunciate all’autorità giudiziaria di Nocera Inferiore per i reati di scarico non autorizzato di reflui industriali in corpo idrico superficiale e gestione illecita di rifiuti.
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Fiume Sarno, i reati contestati a due aziende
I Carabinieri del Reparto Speciale hanno eseguito stamane due sequestri, emessi dal GIP presso il Tribunale di Nocera su richiesta della locale Procura. Ad Angri è stato sequestrato un impianto di recupero di rifiuti speciali pericolosi. Il legale rappresentante della società dovrà rispondere di reati illeciti di reflui industriali attività di gestione di rifiuti non autorizzata e violazione alle prescrizioni imposte nel titolo autorizzativo AUA.
Sequestrata anche un’industria conserviera di Scafati per la quale sono state riscontrate diverse violazioni a carico del titolare. Si parla di stoccaggio in area non autorizzata di rifiuti speciali formati da fanghi e scarti inutilizzabili per il consumo, sversamenti nel canale Fosso Bagni dei reflui provenienti dall’impianto di depurazione, risultati non conformi ai parametri COD, Azoto Nitroso ed Escherichia Coli.
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