Elezioni Usa, il ministro della giustizia William Barr ha autorizzato tutti i procuratori federali di dare seguito alle investigazioni
Una piccola vittoria per Trump, al momento. William Barr ha autorizzato tutti i procuratori federali di avviare le indagini sui presunti brogli elettorali come Trump accusa da prima che si chiudessero le urne che hanno dato la presidenza degli Stati Uniti al democratico Biden.
Secondo il procuratore generale tali indagini si possono avviare quando ci sono accuse chiare e “apparentemente credibili” di eventuali irregolarità che abbiano potuto influenzare il risultato finale delle elezioni.
Dopo il via libera di Barr un effetto già c’è stato: Richard Pilger, procuratore responsabile dei reati elettorali al dipartimento di Giustizia, ha presentato le sue dimissioni. Nella email inviata ai colleghi dove spiega le ragioni di tale decisione ha detto che la decisione di Barr ha inaugurato una linea che abroga quella che è stata per 40 anni, ossia la non interferenza sulle indagini del voto “nel periodo precedente alla certificazione del voto”.
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Elezioni Usa, Trump fa ricorso in Pennsylvania: “Voto per posta è stato favorito”
L’ormai ex presidente Donald Trump non accetta la sconfitta e vuole andare avanti nella sua battaglia legale perché è sempre più convinto di essere stato vittima di un grande broglio elettorale.
Formalizza quindi un nuovo ricorso in Pennsylvania. L’accusa è che in quello Stato i democratici avrebbero creato un sistema dove si è dato più peso al voto per posta che ha favorito in modo ingiusto il voto per posta. Secondo il ricorso gli elettori hanno potuto correggere il voto prima dell’Election Day.
Già prima delle elezioni Trump aveva dichiarato che in caso di sconfitta non sarebbe stata accettata perché sarebbe avvenuta tramite brogli. In Pennsylvania Biden ha vinto per 45.475 voti mentre quattro anni fa Trump la spuntò per 44.292 preferenze.
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