Vaccino anti-covid Pfizer: “Per l’Italia 3,4 milioni di dosi” è l’indiscrezione pubblicata oggi da Repubblica
Nella prima tranche dei vaccini l’Italia avrà 3,4 milioni di dosi utili per 1,4 milioni di persone. Lo scrive la Repubblica sul proprio sito in un articolo a firma di Tommaso Ciriaco. Ieri la notizia che l’azienda americana Pfizer, in collaborazione con la tedesca BioNTech, è arrivata alla fase 3 – l’ultima – di sperimentazione del tanto atteso vaccino contro il nuovo Coronavirus che ha un’efficacia al 90%, oggi ecco l’indiscrezione del quotidiano.
A fine novembre le aziende potrebbero chiedere l’autorizzazione per procedere alla commercializzazione del vaccino con procedura d’urgenza. In accordo con l’Unione Europea sono già stati stipulati dei patti tra le diverse aziende che stanno lavorando al vaccino.
Le cifre ufficiali non ci sono ancora ma oggi la Repubblica svela con un retroscena: ci sarebbe già un patto tra la Pfizer e il nostro paese. Secondo tale accordo all’Italia spetta in percentuale il 13,5 del totale della prima tranche destinata all’Ue.
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UPDATE: We are proud to announce, along with @BioNTech_Group, that our mRNA-based #vaccine candidate has, at an interim analysis, demonstrated initial evidence of efficacy against #COVID19 in participants without prior evidence of SARS-CoV-2 infection.
— Pfizer Inc. (@pfizer) November 9, 2020
Vaccino anti-covid, priorità agli operatori sanitari
In numeri concreti si tratterebbe di 3,4 milioni di dosi ma siccome il vaccino andrebbe somministrato in due diverse occasioni sarebbe destinato a 1,7 milioni di persone. Secondo l’articolo c’è stato un incontro riservato tra il ministro della Salute Roberto Speranza e rappresentanti della società. L’accordo prevede che prime vaccinazioni arriverebbero già nella seconda metà di gennaio.
I primi a beneficiare del siero sarebbero medici, infermieri e ospiti delle Rsa. Il Ministero della Salute ha istituito un’apposita commissione deputata a studiare anche i problemi logistici legati alla vaccinazione come il trasporto e la conservazione. Potrebbe essere coinvolta in questa fase la sanità militare.
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