Nuovo Dpcm, il premier interviene al Food Festival del Corriere della Sera. Oggi in vigore le nuove norme: “Non è una giornata felice”
Dopo più di un giorno di polemiche per la collocazione di alcune Regioni in una specifica area di emergenza, da oggi è in vigore l’ultimo Dpcm che divide l’Italia nelle ormai famose tre fasce, gialla, arancione e rossa. Conte ha definito il virus un treno che corre veloce che “abbiamo già cercato di fermare” e se non ci riusciamo “rischia di travolgersi”.
Nel suo intervento al Food Festival del Corriere della Sera ha voluto precisare che non c’è la volontà di penalizzare qualcuno. Ieri, infatti, alcuni governatori le cui regioni sono state assegnate nella zona rossa come la Sicilia, hanno polemizzato come ha fatto Nello Musumeci che fa fatto notare che le quattro regioni rosse sono di centrodestra.
Non c’è stata forse molta considerazione che la maggior parte delle regioni “gialle”, ossia quelle dove l’emergenza attualmente secondo 21 parametri è più bassa, sono proprio di centrodestra.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE>>>Coronavirus, Arcuri: “È il momento della collaborazione, la situazione è grave ma non fuori controllo”
Conte: “Non è una giornata felice”
Il Presidente @GiuseppeConteIT partecipa al mastershow “Ristoranti, una questione politica” nell’ambito di #CiboAregolaDarte, il food festival del Corriere della Sera.
Diretta https://t.co/L4R0KwQe6G— Palazzo_Chigi (@Palazzo_Chigi) November 6, 2020
“Non è una giornata felice per molte aree del paese” ha detto il capo del governo annunciando che oggi al Consiglio dei Ministri si discuterà del decreto ristori bis per aiutare le categorie che a causa delle restrizioni hanno dovuto chiudere le attività, totalmente o parzialmente.
Tra le misure del decreto dovrebbe esserci la sospensione della seconda rata Imu. Ci sarà un fondo con le risorse per garantire “stanziamenti immediati” se dovessero esserci variazioni da una fascia di colore all’altra.
Si è parlato anche del tema Iva con Conte che ha spiegato che potrebbe esserci una rimodulazione ma non un taglio secco perché ogni punto dell’Iva in meno costa svariati miliardi di euro.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Veneto, no dei veterinari a Zaia: “Fare i tamponi è abuso di professione”
I commenti sono chiusi.