L’Ordine dei Medici lancia l’allarme coronavirus in Italia: la seconda ondata rischia di essere uno tsunami per gli ospedali del nostro Paese.
La seconda ondata di coronavirus rischia di diventare ancora più grave della prima, che aveva messo in ginocchio l’Italia. Il primo lockdown aveva salvato il sistema sanitario nazionale, comunque provato fino allo stremo nelle Regioni più colpite. La curva epidemiologica è in continua ed allarmante crescita in gran parte del nostro Paese, ogni giorni aumentano i pazienti ricoverati e soprattutto quelli in terapia intensiva. Il presidente della Federazione degli Ordini dei medici italiani Filippo Anelli ha ribadito su Facebook: “Il problema oggi riguarda la tenuta del sistema sanitario, perché l’occupazione progressiva dei posti da parte di malati Covid riduce via via la possibilità di garantire cure agli altri ammalati. Andando avanti così, la situazione potrebbe sfuggirci di mano”.
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Coronavirus Italia, l’allarme dei medici: “Sarà uno tsunami”
Anelli ha poi proseguito, dando voce alla categoria che rappresenta: “La preoccupazione dei medici è che questa seconda ondata non sia una mareggiata, ma uno tsunami che potrebbe travolgere il sistema sanitario. Per questo chiediamo al Governo misure più aggressive”.
418.142 attualmente positivi in Italia, 394.803 sono in isolamento domiciliare. 21.114 – secondo il bollettino odierno – sono i pazienti ricoverati con sintomi negli ospedali. 2225 terapie intensive occupate in totale, soltanto nelle ultime 24 ore si è registrato un incremento di 203 pazienti (e 1274 ricoveri in degenza ordinaria). La divisione dell’Italia in tre zone differenti dovrebbe aiutare le Regioni più a rischio ad evitare il collasso delle strutture sanitarie, salvaguardo anche l’economia. Nessun lockdown nazionale, ma misure e restrizioni mirate lì dove servono. Questa la possibile suddivisione:
Zone rosse: Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta, Bolzano, Calabria, Puglia, Sicilia.
Arancioni: Liguria, Emilia Romagna, Friuli, Veneto, Trento, Toscana, Umbria, Abruzzo, Lazio, Marche, Campania.
Verdi: Sardegna, Molise, Basilicata.
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