Corretta una delle nuove misure anti-Covid, con De Luca che riapre all’asporto. I cibi potranno essere consegnati fino alle 22:30.
Ad appena un giorno dalla pubblicazione dell’Ordinanza numero 85 sulle nuove restrizionmi anti-Covid, il governatore De Luca corregge uno dei punti, riaprendo così al cibo d’asporto. Infatti stando alla rettifica, si comunica: “Si comunica che, per mero errore materiale, nel punto 1.4, primo periodo, del dispositivo dell’ordinanza indicata in epigrafe (pubblicata sul Burc n. 212 del 26 ottobre 2020) prima delle parole “è fatto divieto”, risultano omesse le parole dalle ore 22,30“.
Una correzione necessaria, che fa dare un piccolo sospiro di sollievo a tutti i ristoratori. Infatti, con la correzione dell’ultima ordinanza, sarà permesso consegnare il cibo d’asporto fino all’orario indicato. Sul testo corretto si legge: “Fatto salvo quant’altro previsto dal Dpcm 24 ottobre 2020, a tutti gli esercizi di ristorazione (bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pub, vinerie e simili), dalle ore 22,30 è fatto divieto di vendita con asporto”.
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Covid, De Luca corregge l’ordinanza: ecco chi è escluso
Dal divieto, però, sono esclusi tutti coloro che svolgono attività d’asporto regolarmente. Infatti, facendo riferimento al Dpcm del 24 ottobre 2020, sono esclusi da tale divieto coloro che possono esercitare la propria attività nel rispetto delle misure di prevenzione e sicurezza vigenti, assicurando un sistema di prenotazione da remoto. Così viene permesso l’asporto nuovamente, con l’ultima partenza prevista per le ore 23:00.
A pesare sulla correzione dell’ordinanza, anche la protesta delle Partite Iva al Vomero, nella serata di ieri. Infatti, scattate le ore 23:00, ristoriatori, imprenditori, proprietari di palestre e tanti altri hanno manifestato nel ricco quartiere partenopeo. I manifestanti hanno chiesto pacificamente ed a gran voce di riaprire. Infatti sarebbe impossibile affrontare un nuovo lockdown senza ristori, salvo la congelazione di affitti e tasse. Vedremo se anche stasera ci saranno proteste dopo le 23, con il capoluogo partenopeo infuocato più che mai contro le nuove restrizioni.
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L.P.
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