Coronavirus, dal Viminale scatta l’allarme per scontri e tensioni sociali. Nelle maggiori città italiane proteste contro le misure del Dpcm.
Il Viminale oggi ha lanciato l’allerta: le nuove misure di restrizione anti coronavirus fanno aumentare il rischio delle tensioni sociali in tutto il Paese. Negli ultimi giorni proteste e scontri a Napoli e Roma, in migliaia in piazza anche a Milano, Torino e Palermo. I ristoratori, i commercianti e i titolari di attività colpite dal nuovo Dpcm: chiudono cinema, teatri, palestre, piscine.
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Napoli è stata la prima città venerdì sera, allo scattare del coprifuoco alle 23. Infiltrazioni criminali e camorristiche, oltre che esponenti di correnti neofasciste, all’interno della manifestazione nella zona del lungomare partenopeo, poi gli scontri con la polizia di forze di estrema sinistra a Piazza dei Martiri. Pacifica e senza tensioni la discesa in strada nel quartiere Vomero, seguita oggi da una nuova protesta a Piazza del Plebiscito e nei pressi della sede della Regione Campania.
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L’agenzia Ansa fa il punto sull’allerta lanciata dal Viminale: massima attenzione, necessità di disinnescare sul nascere ogni situazione di possibile rischio, massima fermezza nei confronti dei violenti. Nei giorni scorsi le grandi città hanno fatto scattare l’allarme dell’ordine pubblico. Chi si è reso protagonisti degli scontri non appartenevano alle categorie economiche in difficoltà, ma ad ambienti che avevano il preciso scopo di provocare disordini. Si trattava – precisa l’agenzia di informazione – ultras, estremisti di destra, centri sociali, soggetti che vivono di espedienti e piccoli reati utilizzati come manovalanza dalla criminalità organizzata.
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La rabbia e la frustrazione che monta in Italia può diventare un’arma per chi intende alimentare tensioni sociali e scontri con le forze dell’ordine. Fonti qualificate degli apparati di sicurezza affermano che “la questione dell’ordine pubblico è diventata molto sensibile e vanno disinnescate le situazioni più a rischio”. Nessun eccesso sarà tollerato nel corso delle prossime manifestazioni. Il Ministero e Dipartimento della Pubblica Sicurezza sono in contatto costante con prefetti e rappresentanti locali delle forze di polizia proprio per rimodulare la strategia e mettere in campo ogni intervento per intercettare le possibili situazioni più a rischio prima che esplodano o si trasformino in veicolo per i più violenti. La parola d’ordine sarà quella della “massima fermezza”.
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