Coronavirus, il coprifuoco arriva anche in Spagna. Nuove restrizioni per fare fronte allo stato di emergenza nazionale dovuto al Covid.
La Spagna approva lo stato di emergenza nazionale. Oggi il premier Pedro Sanchez ha convocato un Consiglio dei ministri straordinario per una decisione diventata sempre più urgente. Il Consiglio ha deciso per un primo periodo di 15 giorni, ma lo stato di emergenza potrà essere estero per ulteriori sei mesi se il Parlamento darà il proprio consenso. Il provvedimento principale è l’introduzione su tutto il territorio nazionale di un coprifuoco obbligatorio. Il coprifuoco andrà dalle 23 alle 6 del mattino successivo, le autonomie regionali potranno decidere di anticiparlo o posticiparlo di un’ora. Sei persone sarà il limite massimo per gli incontri sociali. Le comunità regionali avranno la facoltà di limitare l’ingresso e l’uscita dal proprio territorio.
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Coprifuoco in Spagna per combattere il coronavirus
Il presidente del Governo spagnolo Pedro Sanchez ha spiegato in diretta televisiva al Paese: “La nostra proposta, che dovrà essere discussa, sarà di prolungare lo stato di allarme per sei mesi, fino al 9 maggio. Non siamo in lockdown, ma più restiamo a casa più saremo protetti. Sappiamo già cosa fare: restare a casa il più possibile”.
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La situazione attuale in Spagna è di 400 casi di coronavirus ogni 100 mila abitanti. Il coprifuoco e le nuove misure restrittive adottate dal Governo mirano ad abbassare il tasso dei contagi a meno di 25 ogni 100 mila abitanti.
Dall’inizio dell’epidemia i casi spagnoli hanno superato il milione (1.046.132 secondo i dati della Johns Hopkins University), terza nazione europea dietro Russia e Francia. I morti sono stati 34.752 finora.
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