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Politica

Nuovo Dpcm, i sindaci contro il governo. De Magistris: “Siamo neri”

Nuovo Dpcm, i sindaci attaccato l’esecutivo: “Fa da scaricabarile” secondo il presidente dell’Anci Antonio Decaro

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ed il premier Giuseppe Conte si stringono la mano (Getty Images)

Il nuovo Dpcm nato dalle trattative con gli Enti locali, non piace propri ai sindaci italiani. Da oggi entrano in vigore alcune disposizioni, altre da mercoledì 21, ma ai primi cittadini non sta bene le eccessive responsabilità. Ai sindaci la possibilità, ad esempio, di poter chiudere delle vie o delle piazze dalle ore 21 in poi per prevenire il rischio di assembramenti.

Ma per poter attuare tali disposizioni c’è bisogno di risorse dice il primo cittadino di Napoli Luigi De Magistris a Radio Cusano. “Noi sindaci siamo neri, abbiamo conversato in chat tutta la notte”, ha dichiarato.

Il sindaco fa un appello al premier Conte invitandolo a correggere il tiro, paragonando i sindaci ai soldati che combattono in prima linea con pochi viveri e poche armi.

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Nuovo Dpcm, Decaro: “Ordinanza-spot, responsabilità su di noi”

Ovviamente anche Antonio Decaro, il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, è sulla stessa falsariga del collega napoletano. Intervenuto anche lui in radio per la trasmissione The Breakfast Club ha detto che si era preteso che sparisse la parola “sindaco” dal nuovo Decreto.

Decaro svela che i sindaci hanno scoperto della possibilità di applicare il coprifuoco in tv ieri sera insieme ai milioni di italiani. Nelle lunghe discussioni, ha detto, non si era parlato di ciò. Il tema è comparso della bozza ma dopo le proteste dei sindaci era stato assicurato che sarebbe quel punto.

Nel testo definitivo in effetti la parola “sindaci” non c’è ma questo, come fa notare il primo cittadino di Bergamo Gori, getta la situazione ancor di più nel caos perché non viene indicato chi deve controllare. Da Nardella a Firenze a Orlando a Palermo, tutti i primi cittadini sono sul piede di guerra.

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Giuseppe Formisano

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