Il bollettino coronavirus di oggi 13 ottobre: i numeri aggiornati dei contagi in Italia nelle ultime 24 ore, 1428 guariti e 41 morti.
La Protezione Civile ha diramato il bollettino di oggi 13 ottobre riguardante i casi di coronavirus in Italia. Nella giornata di ieri si era registrato un lieve calo nell’incremento dei nuovi casi, ma accompagnato anche ad un minore numero di tamponi. 4619 contagiati su soltanto 85.442 tamponi, un tasso di positività del 5,4% (clicca qui per leggere i dati nel dettaglio). Il 12 ottobre, inoltre, aveva registrato il numero di 39 morti (altissimo per questa seconda ondata) e un aumento dei ricoveri (+302).
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Contagi e morti in aumento in Italia: 5901 nuovi casi e 41 morti. I guariti nella giornata di oggi 13 ottobre sono 1428, ma ci sono 62 nuovi ingressi in terapia intensiva e 255 ricoveri. I tamponi analizzati sono stati 112.544, il tasso di positività riscontrato è del 5,243%.
La Regione più colpita è la Lombardia: 1080 casi nella giornata di oggi, mentre calano i casi in Campania. La Regione amministrata da Vincenzo De Luca stava vivendo un pericoloso rialzo quotidiano del numero di contagi, che nel bollettino odierno si fermano a 635. In Piemonte i casi sono 585, a seguire Lazio (579), Veneto (485), Toscana (480), Liguria (447). Superati i 300 contagi anche in Emilia Romagna e Sicilia.
Nel giorno della firma del nuovo DPCM il Premier Giuseppe Conte ha dichiarato: “Non manderemo le forze di polizia nelle case private, ma in questa nuova fase dobbiamo avere dei comportamenti prudenti, come il suggerimento di limitare al numero di 6 per quando riguarda gli ospiti a casa”.
Così il Presidente del Consiglio risponde a quello che sembrava essere diventato un caso. Il ministro Speranza aveva parlato di fiducia negli italiani, aprendo ad eventuali “segnalazioni” di vicini di casa. Parole travisate dai più, fino a far scoppiare l’indignazione sui social al grido di uno stato che invita alla delazione (divenuto anche tendenza su Twitter per varie ore). Poi Conte ha aggiunto, soffermandosi sulla scuola: “Non è nelle scuole che si creano focolai: il sistema e gli attuali protocolli funzionano. Attenzione alle situazioni extra-scolastiche, ma non vedo presupposti per ritorno della didattica a distanza”.
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