Non è l’Arena, ieri sera al programma di Giletti furioso battibecco tra il filosofo e il noto conduttore sulle misure anti-covid
Dal web alla televisione. Ogni qual volta Diego Fusaro esprime la sua opinione si apre un acceso dibattito. Basta fare un giro sulla sua pagina Facebook e leggere i commenti ai suoi post. E ieri la storia si è ripetuta a Non è L’Arena di Giletti su La7 mentre si discuteva delle norme che il nuovo Dpcm introdurrà.
Per il filosofo le misure di contenimento del virus sono liberticide sostenendo che un regime per tornare non ha bisogno delle camice nere come i fascisti ma bastano norme come queste.
Dall’altra parte Cecchi Paone, invece, sostenitore di queste norme: “Non c’è traccia di regime qui, forse in Cina”, risponde. Questa interruzione a Fusaro non piace proprio e vede nell’atteggiamento che “non lascia finire di parlare” traccia di fascismo.
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Non è l’Arena, per Fusaro misure anti-covid come il regime
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Perché ci sarebbe un dittatura? Fusaro lo spiega in pochi punti: esercito in strada (previsto per il rispetto delle regole) che esula dalla democrazia, dice, con Cecchi Paone che attacca che bisogna invece ringraziare; secondo punto che da marzo si governa con i Dpcm che aggirano il legislatore e la divisione dei tre poteri che sono alla base di ogni democrazia.
Fin quando Fusaro era uno studioso di Marx ed Hegel aveva anche un buon successo tra lettori e critici. Ma con l’acuirsi della crisi economica, la messa in discussione della Ue, l’emergenza sanitaria che a sua volta ha aggravato la precedente situazione finanziari, molti hanno scoperto un Fusaro che non si aspettavano, sovranista e piacente alle destre.
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