USA, afroamericano arrestato e trascinato da un cavallo “come uno schiavo”. Accadeva il 3 agosto del 2019, oggi l’uomo fa causa alla Polizia.
La vicenda dell’arresto di Donald Neely risale al 3 agosto 2019, ma oggi ci sono importanti novità. L’uomo, afroamericano di 43 anni, era stato fermato dalla Polizia americana per una violazione di domicilio a Galveston, città in Texas. Il video del suo fermo, ad opera di due poliziotti bianchi, era stato pubblicato sul profilo Facebook del Dipartimento di Polizia. Gli agenti, una volta legato ad un cavallo l’uomo, lo hanno trascinato a piedi per la città mostrandolo in una sorta di “cammino della vergogna”.
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La storia di Donald Neely: l’afroamericano trattato “come uno schiavo”
A distanza di un anno l’accusa di violazione di domicilio è stata ormai archiviata, Neely ha citato in giudizio la città e il dipartimento di polizia chiedendo un milione di dollari di risarcimento. Nella petizione presentata in settimana al tribunale distrettuale della contea si legge: “Neely è stato trascinato come uno schiavo, ha sofferto di abrasioni causate dalle manette, ha sofferto il caldo e ha sofferto di imbarazzo, umiliazione e paura mentre era scortato per le strade della città legato a un cavallo della polizia”.
Dalla bodycam di uno dei poliziotti si sente dire: “Sembrerà così brutto. Sono contento che non sia imbarazzato signor Neely”. Un’autentica umiliazione ai danni dell’uomo trascinato così per le vie di Galveston. Il processo è previsto per il 7 gennaio 2021: Neely ha richiesto la presenza di una giuria. Il suo avvocato ha già smosso l’opinione pubblica, facendo leva sui “ricordi storici di quando i proprietari di schiavi li trascinavano con una corda intorno al collo nel 1700 e nel 1800”.
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