La Protezione Civile, attraverso i propri canali ufficiale, ha reso noti i dati del bollettino sul Coronavirus del 5 ottobre.
L’Italia prova a non rivivere quanto accaduto a marzo ed aprile. Una chiusura forzata di tutto il paese rappresenterebbe l’inizio di una crisi economica e sociale che potrebbe non avere precedenti. Il Governo, quindi, lavora per evitare un lockdown totale. Secondo il premier Conte, chiusure locali e mini zone rosse saranno inevitabili, ma ha scongiurato l’ipotesi di restrizioni massime in tutto il Paese.
Ieri ai microfoni di Mezz’ora in più il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha riferito che gli organi di Governo sono al lavoro giorno e notte per scongiurare questo pericolo. La sua preoccupazione, inoltre, riguarda una riapertura degli stadi a migliaia di persone. Ha dichiarato, infatti, che uno sforzo del genere è plausibile per le scuole del paese, ma non per il calcio in una situazione di emergenza come quella nella quale ci troviamo.
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Coronavirus, i dati del bollettino del 5 ottobre
I dati di oggi potrebbero sembrare confortanti. I contagi, infatti, ammontano a 2257, ma è da tenere in considerazione la diminuzione di tamponi: 60.241 unità nelle ultime 24 ore. I decessi ammontano a 16 mentre le guarigioni sono 767.
Ciò che più colpisce, però, sono i dati relativi ai ricoveri e le terapie intensive. Se si confrontano i dati di ieri (+6 terapie intensive e +82) con quelli di oggi ci si accorge che c’è stato un grande incremento. Mentre le terapie intensive fanno registrare un +20, i ricoveri salgono di 200 unità. Un segnale da non trascurare e, anzi, da monitorare attentamente nei prossimi giorni.
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