Cefalù, intossicazione botulino: i casi salgono a ventotto

Cefalù, ancora più casi da intossicazione botulino tra i lavoratori della linea ferroviaria Palermo-Messina

Cefalù intossicazione botulino
Foto pagina Facebook Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù

Altri quattro lavoratori con gli stessi sintomi neurologici degli altri due casi questa notte si sono recati al pronto soccorso di Cefalù e sono stati ricoverati. Tutti i ricoverati avrebbero consumato lo stesso pasto.

Il quadro clinico dei precedenti ricoverati è peggiorato e restano sotto attento monitoraggio. Sono stati entrambi ricoverati in terapia intensiva: uno nello stesso ospedale Giglio di Cefalù e l’altro al Cimino di Termini Imerese. I due si aggiungono ai tre che prima ancora erano stati ricoverati e sale così a cinque il numero dei totali in terapia intensiva distribuiti tra i due ospedali.

Tra terapia intensiva e non sono sono ventotto le persone coinvolte e dodici sono state dimesse. Sotto osservazione da parte dei Nas dei carabinieri e dei tecnico dell’Asp di Palermo l’azienda di catering che ha servito il pasto agli operai. Prelevati campioni di cibo che verranno esaminati.

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Cafalù, intossicazione botulino: molti i casi negli ultimi due giorni

Mercoledì sera erano dieci le persone che si erano recate in ospedale, tutte con gli stessi sintomi. In meno di quarantott’ore c’è stata un aumento dei casi di diciotto persone.

Tramite il centro antiveleni di Pavia i medici aveva chiesto l’antidoto per l’avvelenamento per curare i primi i ricoverati che era stato trovato in un ospedale di Catania. I campioni di sangue dei pazienti, invece, erano stati inviati all’Istituto Superiore di Sanità per cercare la presenza di sostanza tossica. Diagnosi poi confermata dagli esiti degli esami.

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